Che Frank e Concetta (detta Concy) non si capissero era evidente. Soprattutto dopo quell'ultima conversazione finita a suon d'insulti in un bar di periferia, a Brooklyn. Eppure Concy non lo voleva ammettere, non si dava pace.
Voleva solo camminare, andare.
Sì,va bene, però dove?
Ma certo! A Dover! Da lì avrebbe potuto attraversare la Manica. Ma l'unica manica che desiderava risalire fino all'ascella, in realtà, era quella di Frank.
Avrebbe inspirato così avidamente il suo odore, navigato così volentieri nel suo sudore! E pensare che fino a qualche attimo prima lo avrebbe preso a ceffoni! "Ma perché amo ancora Frank?!
E' inspiegabile!", disse Concy ad un tratto, in mezzo alla strada. E la parola ‘Inspiegabile’ le sfuggì dalle labbra chiara e sonora.
Allora improvvisamente, nel cielo apparve uno strano personaggio, mantello iridescente e sorriso effervescente, made in USA. "Eccomi," e la sua voce era davvero altisonante "Unexplainable, piacere, di professione Super-Eroe." "Ohh!" esclamò Concy "la prego, mi faccia conoscere il suo regno!". Lui non rispose, si limitò a scendere di qualche metro e a sollevarla. Poi tra le nubi sparirono.
Ecco, forse voi a questo punto non mi crederete, care amiche e cari amici, penserete che sto raccontando un mucchio di sciocchezze e che vi tratto da bambocci, però vi assicuro che non è così. Insomma, la verità è che Concy e Unexplainable si capiscono tuttora alla perfezione senza avvertire la minima necessità di spiegarsi.
Ecco. L’ho detto. Tutto questo è davvero inspiegabile, lo so. Ma qualche eccezione alla regola esiste sempre e non deve esserci di mezzo per forza un super-eroe, sia chiaro!
Così è. Così sarà. E così sia.
Buoni voli estivi!
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