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 Anno IV n° 12 DICEMBRE 2008    -   TERZA PAGINA


E' la Romagna, poco da fare...
Forlivese
Impressioni di chi vi ha vissuto per qualche anno
Di Gattaminerva



Mi sono trasferita a Forlì tre anni fa frequentare l’università.
Ricordo ancora il primo giorno, arrivata in stazione, ho preso il bus elettrico per arrivare in Piazza Saffi.

 

  Piazza A.Saffi, veduta del Palazzo Comunale

La piazza è grande, tipica di un borgo medievale, ma salta subito all'occhio l'architettura predominante del periodo Littorio, ben visibile già da Viale delle Libertà; tante cose possono essere rimproverate al Duce, ma ha saputo rendere una bomboniera la zona del forlivese.

Ed è il contrasto tra palazzi e viuzze con i sampietrini, dove ogni tanto è possibile scorgere una rocca, cosa che ho sempre adorato di Forlì. Mi è piaciuto girare in città soprattutto nei giorni di pioggia, Forlì, diventa quasi un paesaggio surreale, così vuota e viva nello stesso tempo, magari vagando per le vie importanti dello shopping, che sono il Corso della Repubblica, e la Via Garibaldi, luoghi delle cosiddette “vasche” del Sabato pomeriggio.
 
 Chiostro di San Mercuriale
Nelle mattinate di sole, ma sopratutto nelle giornate di scazzo c'era la tappa al bar Ceccarelli, fornitore ufficiale di aperitivi: vita natural durante.

Per poi restare la maggior parte del tempo tra le volte del chiostro di San Mercuriale, a guardare Piazza Saffi da un'altra prospettiva.
Il chiostro è un posto magico, sembra uscito da un romanzo di Tolkien, entrando lì, sembra che il tempo si fermi per un attimo, e ho sempre pensato che questa non fosse solo una sensazione, ma invece che ciò accada veramente.

Ma la parte migliore di Forlì è all'alba.

Quante mattine passate in giro, ebbra di Sangiovese, o forse di vita, non so. La tappa fissa per quell'orario da meditazione è Piazzetta della Misura, posto splendido cui si accede tramite un varco nel palazzo Comunale dalla piazza principale, con il pub Abbey's chiuso e le panche fuori. Lì trovi tanta gente con lo sguardo stanco o vacuo, extracomunitari, studenti universitari erasmus e non, o solo ragazzini alle prese con la prima sbronza adolescenziale, tutti riuniti sotto la Torre dell'Orologio.

I Forlivesi mi hanno incuriosito parecchio in questi anni, sarà la vicinanza con la Riviera e con il Pineta Club che li rende così alla moda, ma sono sempre abbronzatissimi, e il sole a Forlì lo si vede si e no da Aprile in poi, tutti sempre ben vestiti e ben pettinati, mai un attimo di trasandatezza, poche volte visti in tuta.

Li vedevo in tenuta ginnica solo nei parchi, di cui Forlì è piena.
 

  Obelisco di Piazza della Vittoria. Sulla sinistra Parco della Resistenza

Il Parco della Resistenza è splendido, è un piccolo mondo chiuso in centro città...e non lo si può descrivere perché non basterebbero delle semplici parole.
Andavo spesso lì a fare jogging, perché, pur essendo in Piazza della Vittoria, e quindi punto cruciale della città, da dentro il parco non sentivi il minimo rumore.
Al massimo le voci degli anziani che giocavano a marraffone, un gioco di carte tipico romagnolo, seduti lì sui tavoli da pic-nic, con quel dialetto che a me tutt'ora è incomprensibile.

Le giornate di festa come il 25 Aprile, o il Primo Maggio, ci si dirigeva al Parco Urbano “F. Agosto”: un parco enorme, in cui spesso mi sono persa, con il lago e tutta la fauna che ne consegue, dai cigni alle nutrie (a tal proposito io non avevo mai visto una nutria, e pensavo che quell'animale fosse una marmotta, ma non avendo mai visto una marmotta...oppure un castoro, ma poi ho notato che non c'erano dighe...Mah...).
Una delle peculiarità del parco urbano è il pub “La collina dei conigli”, il cui nome è giustificato dalla forte presenza di questi simpatici animaletti che girano allegramente tra i tavolini.

Magari rincorrono i Mazapegul...Folletti tipici dei boschi romagnoli, molto discoli si insinuano nelle sottane delle donne, e se vengono cacciati via mettono in moto una serie di dispetti.

 
 Torre municipale a Bertinoro


La chicca però è Bertinoro.
La sera.Sembra di tornare indietro nel tempo, una piccola Taormina senza mare, piena di viuzze, case medievali, un saliscendi di cantine dove bere del buon vino accompagnato da taglieri di salumi e formaggi tipici, ascoltando sublime musica jazz.
Arrivati al piazzale la vista è splendida, sembra di vedere tutta la Romagna.

Adesso sono tornata a Siracusa, ma credo che la Romagna sia una terra che resti nel cuore...

E' la Romagna c'è poco da fare...



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