Prodotto da Guillermo del Toro, diretto da Juan Antonio Bayona e scritto da Sergo G. Sanchéz, “The Orphanage” si conquista un posto d'onore nell'olimpo dei film classici densi di atmosfere gotiche e case maledette governate dal Giro di Vite.
Una donna ritorna col marito e il figlio speciale, nell'orfanotrofio che fu la magione nella quale crebbe e visse, sino al giorno dell'adozione. La grande casa custodisce segreti inconfessabili e il passato irrompe nella vita degli inquilini con la faccia spiegazzata di una vecchia assistente sociale.
La porta dei ricordi si spalanca su morti accidentali, giochi all'apparenza innocui (un, due, tre: stella!) trasformati in percorsi horror e dolorose quanto inevitabili, vendette.
Una festa di compleanno in maschera, porterà la disperazione della scomparsa, la scoperta di un mondo parallelo a quello fisico che si interseca prepotentemente al presente, urlando il proprio riscatto. I rumori della notte sono richieste d'aiuto e le corse dei fantasmi, richiami irresistibili alla ricerca del maltolto.
Tra amici immaginari, presenze reali, medium scovate in teatri stile Profondo Rosso, cacce al tesoro al cardiopalma, conchiglie al posto delle briciole di pane delle favole dark, la trama si snoda decisa nei meandri dell'inquietudine.
Rimozione della tragedia, aiuti soprannaturali, un finale giusto e toccante rendono la visione appagante e sopraffina.
GIUDIZIO GENERALE ****
RITMO **
IMPEGNO ****
COINVOLGIMENTO ****
Legenda : * scadente ** sufficiente *** discreto **** buono ***** ottimo
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