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FOCUS SULL’ARTISTA

Laura Liverani e il mondo dei centri commerciali cinesi


Di Carolina Lio


Dietro l’aspetto timido e introverso della giovane bolognese Laura Liverani si nasconde una personalità cosmopolita e avventurosa, amante dei viaggi e dei costumi sociali più diversi, una curiosità che si esprime attraverso il mezzo fotografico e che è inevitabilmente affascinata dall’oriente. Più precisamente dalla Cina.

A che cosa si pensa quando si parla di questo paese? Alla poeticità della figura di Madama Butterfly, alla seta e ai ventagli, alla bellezza della Città proibita... Tutte figure ancorate nella tradizione e appoggiate a quell’atmosfera orientale, surreale e pacifica, idilliaca e spirituale che vive nel nostro immaginario, come fosse la scenografia di una fiaba.

Una tradizione che persiste, pur sapendo che la modernizzazione della Cina ha avuto un’ascesa vorticosa e una occidentalizzazione rapidissima.
Eleviamo il discorso all’ennesima potenza se precisiamo che stiamo parlando di Hong Kong, colonia inglese fino al 1997 e per un periodo di 150 anni, che con la metà della popolazione rispetto a Londra ha prodotto per molto tempo una ricchezza pro capite superiore a quello della Gran Bretagna. Eppure nemmeno così le immagini che vengono in mente per prime sono quelle che Liverani trova più interessanti e significative: quelle fermate nei pomeriggi in cui parte della popolazione si riversa negli shopping center, nei centri commerciali, vero polo attrattivo per tutte le fasce d’età e di reddito.

Essi assumono dimensioni colossali, non sono solo ipermercati, ma contengono centinaia di negozi, servizi di ristorazione, cinema, piazze artificiali e spettacoli gratuiti. Le fotografie in mostra sono state scattate nel Grand Century Plaza, finito dopo sette anni di lavoro, e nel Times Square di Causeway Bar, dal cui ultimo piano si gettarono alcuni aspiranti suicidi fino a far prendere il provvedimento di una rete protettiva. In entrambi i casi le fotografie si concentrano su due particolari aspetti: la rappresentazione del centro commerciale come struttura architettonica estremamente moderna e imponente e dei visitatori che si divertono davanti le vetrine, corrono velocemente su e giù per non perdersi nessuna novità, che si fermano a osservare di tanto in tanto il movimento frenetico dei piani inferiori e chiacchierano seduti nei bar.

Il tutto è illuminato da forti luci al neon che rendono i colori più chiari e brillanti, accesi in modo quasi irreale, in un’atmosfera invitante, protettiva e rassicurante. E che fa di questi luoghi dei contenitori d’incredibili dimensioni. Di gente, d’oggetti e di esperienze.



Biografia
Laura Liverani vive attualmente a Bologna, dove nel 1996 si laurea al DAMS. Nel 1999 consegue un Master’s Degree in fotografia alla University of Westminster di Londra, dove vive e lavora per quattro anni, insegnando linguaggio e tecnica fotografica e collaborando con riviste e agenzie. Nel 2002 vince il Festival Foto di Savignano. Al momento i suoi interessi vertono sulla cultura urbana delle metropoli cinesi, dove torna a fotografare ogni anno. Oggi insegna fotografia all’ISIA di Faenza e collabora come fotografa con l’agenzia Franca Speranza.
Lavori pubblicati e mostre
2004 Villaggi verticali: ipermercati a Hong Kong. Esp Infoshop Modo, Bologna
2003 Hong Kong: grattacieli popolari, pubb. catalogo e mostra, Savignano Festival Foto.
2003 Finalista sezione Fotografia Festival delle Arti, Bologna.
2002 Pop Cinese, Musica, supp. La Repubblica.
2001 Beijing Exposure, agenzia Camerapress, Londra.
1999 The Guardian, London Metro, Hackney Gazette.
1999 Copertine dei video Shaolin Kung Fu I, II, III, e V di Kee Kong Ang.
1997 esp. Maynight 97 a cura dell’Archivio Fotografico della cineteca di Bologna.
1996 e 1999 pubb. Private- Rivista Internazionale di Fotografia n. 10 e n. 17


Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #cina ,        #liverani



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