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Anche per l'educazione fisica ci sono problemi La Moratti toglie dalla scuola lo sport che educa più di tanti libri Attraverso lo sport nella scuola si possono raggiungere molti risultati importanti Di Silvano Filippini Fantoni
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In Europa gli Stati meno sviluppati dedicano almeno tre ore settimanali all'educazione fisica e sportiva scolastica; in Italia sono soltanto due alla settimana e le scuole vengono rappresentate nello sport scolastico provinciale quasi esclusivamente da atleti che già praticano i vari sport nelle società sportive. In tal modo si perde anche quell'importante funzione di reclutamento che dovrebbe essere la funzione principale della scuola. Sono anni che noi insegnanti di educazione fisica proponiamo di escludere i tesserati dalla gare scolastiche, ma dopo un momentaneo tentativo di esclusione i regolamenti li hanno riammessi, annullando, di fatto, la possibilità di cimentarsi alla maggior parte dei neofiti.
Il nostro sistema sportivo, purtroppo, è basato sulle società sportive che, oltre alla deleteria specializzazione precoce, mirano all'agonismo sfrenato e alla costruzione dei campioni attraverso una selezione che, spesso, costringe ad abbandonare per strada coloro che avrebbero più bisogno dello sport per superare le proprie inibizioni e migliorare la salute. RISULTATO:
Decreto Legislativo 17/01/05: prevede la riduzione di un'ora (50%) nelle scuole medie superiori e una lieve riduzione oraria annuale nelle inferiori, senza introdurre un “compenso” che aumenti l'orario nelle elementari e nella materna, cioè durante l'età d'oro della motricità. Italia in controtendenza contro i suggerimenti degli esperti La riforma scolastica italiana, per quanto riguarda l'educazione fisica e sportiva, va decisamente contro quanto suggerito di recente da diverse organizzazioni italiane e internazionali:
Non tutto vien per nuocere. Siccome da alcuni anni ogni scuola ha acquisito una certa autonomia, in teoria la riforma non cancella definitivamente la seconda ora di educazione fisica, ma consente di praticarla al di fuori delle ore obbligatorie che verranno ridotte da 36 a 28 per gli attuali Istituti Industriali. In teoria l'ora mancante si potrà scegliere tra le discipline facoltative proposte. Sempre che l'istituto decida di attuarla e, soprattutto, gli studenti la scelgano! Il problema sarà legato all'acquisizione o meno di un maggior credito formativo attraverso la scelta delle discipline facoltative. Purtroppo ritengo che difficilmente uno studente poco propenso all'attività sportiva deciderà in tal senso. Sarà più facile che la scelgano quelli più portati e che già praticano sport al di fuori della scuola, al fine di aumentare il credito formativo. Tale impostazione non avrebbe alcun senso ! Argomenti: #bambino , #educazione , #educazione motoria/fisica , #qualità , #riforma , #scuola Leggi tutti gli articoli di Silvano Filippini Fantoni (n° articoli 1) |
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