REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno I n° 4 del 21/07/2005 - TERZA PAGINA Storia dell’antico Egitto |
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Il "Racconto di Sinuhe" è l'opera più documentata del Medio Regno (1987-1640 a.c.); è stata ritrovata su papiri, ostraka e vasi interi (vaso di Oxford). E'un romanzo storico, l'equivalente dei nostri "Promessi Sposi", e appartiene al filone egiziano cosidetto "lealistico" ovvero a quei racconti che hanno una morale incentrata sulla lealtà al sovrano e di come questa dia comunque esito positivo anche se una persona ha passato diverse traversie. Sinuhe, in egiziano SA NEKHET, figlio del Sicomoro (albero sacro della Dea Hathor), era l'addetto all'appartamento regio sotto il sovrano Amenemhat I e si pensa sia esistito veramente. Nel nuovo regno, il racconto di Sinuhe fu trascritto più e più volte nelle scuole degli scribi che scrivevano sotto dettatura per imparare il geroglifico, alle volte riportando madornali errori di distrazione (a noi pervenuti!). Per gli egiziani si trattava dell'opera più famosa della loro "età classica". Sappiamo che il racconto di Sinuhe era il romanzo preferito di Senmut, architetto e amante della Faraona Hatshepsut.
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