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Anno I n° 4 del 21/07/2005 PRIMA PAGINA |
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Quando i mass-media esagerano
La deviante informazione metereologica
Pur non negando i problemi di cambiamento del clima, i mass media li enfatizzano in modo eccessivo
Di Roberto Filippini Fantoni
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Da alcuni anni a questa parte, non so se ve ne siete accorti, nei telegiornali gli aspetti relativi al tempo atmosferico, acquistano un’evidenza sempre più marcata. Avrete altresì notato che a differenza di anni or sono i cambiamenti climatici, i periodi troppo caldi, i periodi di siccità, quelli delle grandi piogge, sono presentati sempre come “calamità” di notevole spessore.
A mio parere questo è l’eco che l’informazione vuole dare quando non ha nient’altro di meglio da presentare.
Sono abbastanza vecchio da ricordare inverni da -20°C in terra orobica, come estati vicine ai 40°C, e non è che ci si preoccupasse più di tanto! Certo, il malsano sfruttamento della terra, dei boschi, delle montagne, ha fatto sì che situazioni ai limiti riescono a creare maggiori disagi che nel passato, ma non dobbiamo pensare che il mondo stia cambiando. Siamo d’accordo che l’effetto serra sta scaldando la terra ma questi effetti non possono creare situazioni di “stress” da fenomeno atmosferico, come se le situazioni climatiche fossero i nostri incubi quotidiani. Sicuramente i ghiacciai stanno lentamente scomparendo ...... ma non è questo il motivo di estati più calde e quel “lentamente” ci dà una certa garanzia sul fatto di non trovarci le acque del pack polare ad invadere chilometri e chilometri della nostra costa per lo meno per altre migliaia di anni. Sicuramente “el niño” può causare periodi particolarmente caldi, ma “el niño”, non è un’invenzione di oggi, ma solo una recente scoperta : c’è sempre stato ma nessuno lo sapeva! I periodi caldi e le ere glaciali si sono succeduti più volte nei miliardi di anni della storia della nostra terra: nel periodo in cui l’uomo ne ha fatto parte, di ere glaciali ce ne sono state più d’una. Per completare il quadro ci mancava soltanto che i meteorologi inventassero “la temperatura percepita” che è differente da quella misurata in quanto si deve tener conto dell’umidità! Così la gente comincia a vedere, che so io, 33 gradi ma aspetta le notizie del telegiornale per poter dire che in realtà sta come se ce ne fossero 38 di gradi. Noi, i nostri padri e i nostri nonni non si preoccupavano di tutto ciò, né ci preoccupavano di guardare il termometro: il caldo era caldo, il freddo era freddo e il gelo era gelo e nulla più! Negli altri casi intermedi si diceva: “a me sta bé”. Poi ci sono notizie di uragani americani e tifoni asiatici quasi ogni giorno e vengono presentati sempre come fatti eclatanti e straordinari, quando in realtà ci sono sempre stati e sempre ben violenti: non è cambiato nulla! Insomma una frana di devastanti informazioni e presentate in modo tale da essere fuorvianti! Parlando a proposito di frane, non è una novità che la nostra Italia sia sempre stata un paese a rischio. Il Vajont ha emesso i verdetti da poco e dopo trent’anni dal fatto, ma vi ricorderete che fu proprio una frana del Monte Toc a causare il disastro. Poi c’è sempre a rischio il paese di Sarno, che dopo la grossa frana di qualche anno fa resta sempre un paese a rischio e ogni tanto, dopo un po’ di pioggia, torna ad avere il diritto di cronaca. I periodi di siccità e di mancanza d’acqua non sono nuovi e i più vecchi se ne ricorderanno di terribili. Dei periodi di grandi piogge tutti invece ci ricordiamo molto bene a cominciare dal Polesine degli anni ’50 per continuare alla Firenze del 1966 e a altre meno note ma altrettanto devastanti dei tempi più recenti. Insomma è ora di smettere di trasformare tutto quello che accade in fenomeno anomalo e terrificante. La terra e il suo clima vanno così da millenni .... piantiamola una volta per tutte di fare le vittime! |
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