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Il “Mondo del Blog”: cosa è?

Fascino, benefici e rischi di una nuova via di comunicazione.

Di Gianng (Giovanni Gelmini)

Difficile rispondere a questa domanda. Oltre a me, alcuni che frequentano il blog tenteranno di rispondere dal loro punto di vista della loro esperienza e comunque sarà sempre una risposta parziale. Per conoscerlo si deve entrare e viverlo. Voglio solo ricordare che questo “Magazine” è la sintesi della mia esperienza personale arricchita da quanto ho trovato di nuovo nel Blog ed è fatto in gran parte da persone del blog.

Inizio con un po’ di storia personale (è una storia che gli amici del blog conoscono). Internet lo usavo da anni per lavoro, ma una sera (15 giugno 2003 per la precisione) mi arriva una e-mail di una ragazzina che si definiva scrittrice ed aveva aperto un blog per comunicare. Ho risposto e sono entrato in rapporto con lei. Da li è cambiato l’approccio al modo esterno della mia vita. Direte: che esagerato! No, non esagero.

In questo modo sono entrato diffidente, data l’età, ed entusiasta, perché mi sentivo rivivere. L’approccio è stato lento; a differenza dei più, che sono arrivati al blog dalla chat, ho fatto il percorso inverso. In agosto dello stesso anno ho recuperato un sito free che avevo ed ho aperto il mio sito, con gli “sbuffi”; questo poi è diventato Spaziodi. Quegli “sbuffi” mi davano la possibilità di comunicare la mia critica, sono ancora oggi molto letti, ma non mi davano una delle possibilità del blog: il dialogo con gli altri. Ecco così nascere un anno dopo, nel giugno 2004, il “Caffè delle Chiacchiere”, con l’evidente scopo di chiacchierare pacificamente come in un caffè. Credo che la mia idea abbia avuto successo, anche se, come tutto quello che appartiene al modo del blog, ha dei cicli; ora non riesco più a seguirlo con attenzione e quindi è diventato uno spazio meno vitate di una volta. Attraverso di esso ho avuto la possibilità di creare delle amicizie forti che hanno retto nel tempo, che hanno superato i limiti che i rapporti sociali ordinari presentano: territorio, età, classe sociale.

Quindi posso affermare che internet supera quei limiti che fino ad oggi erano posti alla comunicazione diffusa e il blog ha una capacità di risposta straordinaria per la sua tipicità: contatto non istantaneo, ma “permanente”, a differenza della chat che è voltile; facilmente raggiungibile, a differenza del sito, perché si crea una rete di amici, che portano altri amici attraverso il sistema dei commenti.

Oggi credo di poter dire di aver una amico in ogni parte d’Italia. E, se non li ho, li posso trovare. Una dimostrazione, sempre per chi non conosce il mondo del blog: quando c’è stato il terremoto che ha colpito il lago di Garda ero al PC e subito ho inserito nel mio blog il messaggio di quanto avevo percepito. Tramite la rete di comunicazione che si è instaurata immediatamente, ho saputo man mano le notizie e solo dopo una ventina di minuti le informazioni erano complete e precise.

Ecco la grande capacità di comunicazione di questo mezzo, che sicuramente da molti problemi a chi vuole controllare le notizie e sotto questo aspetto è una garanzia di libertà.

Ho gia citato l’apporto personale che ho ricevuto; la cosa che devo segnare come più importante è il grande stimolo che ho avuto dai giovani. Sono loro che hanno caratterizzato la mia evoluzione verso una nuova attenzione alla sensibilità, alla creatività; attenzione che avevo perso negli anni di impegno per il lavoro. Questo apporto avviene in modo “inconscio”, nessuno si mette in cattedra, ma è proprio lo stare vicini, con esperienze e stimoli diversi che permette una crescita di tutti.

Ora alcune note di preoccupazione. La prima, la meno probabile, ma che se avvenisse sarebbe gravissima, è che tramite un sistema da “grande fratello” via internet vengano diffuse volontariamente notizie fasulle per controllare l’opinione pubblica. Questo è sicuramente difficile da realizzare, ma non impossibile; avviene già oggi con i mass media più accreditati, anche se spesso i giornalisti non se ne accorgono.

L’altro problema, molto più evidente e diffuso è il rischio che persone, con limitata capacità di discernimento, vengano attirate da chi le vuole sfruttare: purtroppo internet non pone reali limiti all’accesso quindi, la tutela dei “deboli” non ha limiti diretti. Per superare questo occorrerebbe che le persone che entrano in questo sistema siano identificate in modo certo. Si deve ben distinguere tra riservatezza, che spesso può essere necessaria, e segreto, che invece credo sia inaccettabile. Molti blogger confondono questi due termini anche perché spesso il blog è un “diario segreto” in cui, contraddizione in termini, si annotano cose che si vuole che tutti leggano, ma che non si vuole sappiano i propri vicini. Si presenta quindi per una certa parte come una trasgressione alla propria vita insoddisfacente.

In conclusione il blog si presenta quindi come una grandissima possibilità di relazione interpersonale e con questa grande libertà aumentano di conseguenza i rischi di relazioni non gradite.

Argomenti:   #blog ,        #magazine



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