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Anno I n° 6 del 15/09/2005 PRIMA PAGINA |
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Lo sbuffo
Attenti all’influenza, polli che non siete altro!
Rischio di pandemia: sedici milioni di contagi, due milioni di ricoveri, 150 mila morti, questo è il rischio in Italia con il pericolo fondato di trovarsi con una nazione in ginocchio. Solo perché si sono “dimenticati” di fare le scorte di antivirali
Di Giovanni Gelmini
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Signori attenti a non ammalarvi! Mentre la spesa sanitaria continua a crescere e a dissanguare i nostri portafogli, ma a riempire quelli dei gestori di cliniche e laboratori “convenzionati”, ecco che scoprimmo che l’Italia, paese da secoli civile ed attento alle norme sanitarie, è a “rischio” di pandemia e in modo assurdo. Non siamo preparati per fronteggiarla perché le scorte di sicurezza di medicinali antivirali sono praticamente inesistenti (ve ne sono per lo 0,3% della popolazione, quanto raccomandato dall’OMS è del 10%). Si scopre che siamo all’ultimo posto come il Marocco. Ancora una volta ci ritroviamo allineati ai paesi più disastrati.
Il ministro Storace dice che “attendeva il vaccino”, ma l’influenza dei polli attende anche lei in vaccino? Si adesso ci dice che corre ai ripari, nel prossimo Consiglio dei Ministri proporrà un decreto per l’acquisto degli antivirali necessari, ma poi i tempi burocratici perché l’ordine alle fabbriche diventi effettivo e che i medicinali per 5 milioni di persone vengano consegnanti quali sono? Non è che arriveranno quando l’influenza è passata? Poi mi sorge un dubbio ulteriore: se dobbiamo attendere una conferenza mondiale per scoprire che la “buona sanità” del nostro Governo non ci protegge dall’influenza aviaria, di quante e quali altre malattie siamo a rischio? Si però noi siamo bravi, attenti alla salute pubblica; infatti ho notato che è invalsa una buona abitudine degli ambulatori specialistici e dei laboratori: se un va al pronto soccorso ad esempio per un infarto inesistente (leggi ipocondria), i medici gli fanno fare tutti gli esami possibili ed immaginabili anzi, forzano appena, appena le rilevazioni in modo da fare anche i monitoraggi di 24 ore. Così se nelle analisi, c’è un elemento fuori dai limiti, ebbene a loro interessa sapere tutto ed ecco che, senza chiedere il parere del medico curante, fanno dei costosi approfondimenti, per scoprire cosa? Nulla , infatti il medico curante sapeva già che era escluso quello che avrebbero dovuto scoprire. Ma così quante analisi in più, quanti ticket a carico dei cittadini e quante spese a carico del Servizio Sanitario! Ecco: così la spesa sanitaria cresce, i portafogli degli operatori si gonfiano e lo Stato non ha i soldi per far fronte alle spese primarie. Credo che siamo veramente a rischio di una pandemia di influenza aviaria, infatti, se crediamo alle frottole dei nostri governati, siamo dei veri polli. |
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