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Racconto breve Helsinki: ovvero fiocchi di neve e accoglienti camini di una capitale ultramoderna Esperienza di un gemellaggio scolastico in Finlandia Di Giulia Failla
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Attrezzati per il freddo più intenso, con valigioni pieni di maglioni, sciarpe, calzamaglie e scarpe da trekking, lo scorso febbraio io e i miei compagni di classe siamo partiti per Helsinki. Ad ospitarci in quel paese incantato per due settimane sono stati alcuni nostri coetanei finlandesi che hanno aderito al gemellaggio con la mia scuola. Lo scopo? Conoscere una diversa cultura e migliorare il nostro inglese, unica lingua con la quale potevamo comunicare con quei ragazzi.
Arrivati all’aeroporto di Monaco ci siamo resi conto di quanto l’Europa del nord sia diversa dall’Italia: tutto così ordinato, silenzioso, tranquillo! Noi siamo stati costretti a correre, zaini in spalla, per non perdere la coincidenza: la nostra uscita era una delle ultime e abbiamo dovuto attraversare tutto l’aeroporto (infinito, proprio uguale a quelli italiani……) sotto gli sguardi attoniti dei tedeschi che alzavano appena gli occhi dal loro giornale per fissarci qualche istante e accertarsi che le immagini che vedevano corrispondessero a realtà. Quando la sera siamo finalmente arrivati a Helsinki e siamo scesi dal quarto ed ultimo aereo, tutto attorno a noi era coperto di neve e fiocchi leggeri cadevano…è stato uno di quei momenti magici che è impossibile dimenticare… Abbiamo trovato in aeroporto le varie famiglie che ci aspettavano e alcuni ragazzi tenevano dei cartelli con scritti i nostri nomi. Io ero emozionantissima ed il primo istinto è stato quello di nascondermi, ma non ho potuto continuare a lungo a fingere di ignorarli, i loro cartelli erano troppo evidenti per non essere visti, così mi sono fatta forza e li ho raggiunti. Dopo imbarazzanti presentazioni, siamo stati accolti nella calda atmosfera che sempre pervade quelle case in legno coperte di neve col camino acceso. L’indomani il risveglio è stato dolcissimo: fuori era tutto bianco e nevicava! Abbiamo trascorso le mattinate libere a rotolare su quella distesa bianca e a fare battaglie di neve. Scivolavamo di continuo, suscitando l’ilarità dei ragazzi finlandesi. Ad esempio attraversare le strade ghiacciate rappresentava il nostro incubo peggiore e spesso rischiavamo di finire sotto qualche macchina mentre, non riuscendo più ad alzarci, cercavamo di arrivare dall’altra parte gattoni. Abbiamo anche provato a sciare: eravamo un pericolo pubblico e il giorno dopo eravamo pieni di lividi. Poi, stanchi ma divertiti, abbiamo preparato un falò sulla neve, arrostito wurstel e bevuto tazze di cioccolata calda. Quasi tutte le mattine andavamo a scuola con i nostri ospiti e il primo impatto è stato traumatico. Si trattava di una struttura modernissima e dotata di computer, laboratori e persino divani e tavoli nei corridoi per consentire ai ragazzi di riposare comodamente negli intervalli. Il sistema scolastico è completamente diverso dal nostro, è strutturato su quello americano e ogni ragazzo sceglie non solo il proprio corso di studi, ma anche le materie da seguire, ottenendo un’istruzione personalizzata, che però esclude quasi totalmente il concetto di “classe” e “compagni” che abbiamo noi. Inoltre in alcune scuole si studia in inglese, molti programmi televisivi sono in inglese e al cinema i film vengono proiettati in lingua originale. Questo ha fatto sì che i nostri ospiti parlassero l’inglese molto meglio di noi, ma sono stati gentili e pazienti e la lingua non è stata un problema. Raggiungere la scuola e qualunque altro luogo a Helsinki è semplicissimo: gli autobus puntualissimi e i tram continui permettono di raggiungere persino l’altro capo della città in pochissimo tempo e il traffico ordinato rende Helsinki una delle poche capitali prive di caos. Una volta è capitato che un autobus fosse in ritardo di tre minuti e i ragazzi finlandesi stavano già controllando l’orario del successivo, sicuri che quello avesse avuto un incidente e non sarebbe passato. Girare per Helsinki è stata una delle nostre attività preferite. I ragazzi finlandesi ci guidavano tra i moderni monumenti, i particolarissimi pub e in grandissimi centri commerciali in cui un giorno la proprietaria di un negozio ci ha praticamente costretto a cantare canzoni italiane girando sulle scale mobili e per i negozietti, mentre sempre più gente si ammassava per ascoltarci, tanto ammaliati dal fascino italiano da non rendersi conto di quanto fossimo stonati. Poche volte però ci è stato permesso di passeggiare tranquillamente per le grandi vie di Helsinki. I finlandesi, abituati a sfuggire al freddo in tutti i modi possibili, intendono le strade solo come luoghi di passaggio, nei quali quasi si cammina il più velocemente possibile e star loro dietro era davvero un’impresa! Nel nostro viaggio in Finlandia non è mancata una delle abitudini più consolidate del luogo: la sauna. Siamo entrati nella piccola camera piena di vapore e ne siamo usciti dopo venti minuti, non riuscendo a resistere oltre, ma la sensazione della doccia fredda che abbiamo fatto dopo è stata di relax e pace assoluta. Abbiamo anche fatto un’escursione in un bosco che dava su un lago e passeggiato sotto la neve che cadeva a fiocchi immersi in quel paesaggio incantato, uno dei più belli che io abbia mai visto. Una sera io e gli altri studenti italiani abbiamo occupato la cucina della scuola e abbiamo preparato una cena all’italiana utilizzando gli ingredienti che avevamo portato da casa e che tanto spazio avevano occupato nelle nostre valigie. La nostra pasta ha riscosso grande successo e ci siamo subito resi conto di quanto i Finlandesi siano affascinati dall’Italia, un paese che per molti aspetti è l’esatto opposto del loro. Il loro stile di vita, infatti, è calmo e ordinato, basato sulla puntualità in tutto e per tutto. I pasti in Finlandia vengono consumati in orari completamente diversi. Si pranza intorno alle 11 e si cena entro le 18, ma niente paura! Durante la giornata sono previsti tantissimi spuntini che in realtà somigliano ad un regolare pasto. Pochi sono i punti in comune tra le nostre abitudini, ma ci siamo accorti molto presto che quei ragazzi erano più simili a noi di quanto ci fossimo aspettati: vestivano come noi, avevano i nostri stessi interessi, ascoltavano la nostra stessa musica, adoravano i nostri stessi film e trascorrevano il tempo proprio come noi. Ma nonostante le esperienze che abbiamo fatto in quella terra siano state moltissime e ormai ci sembrasse di conoscere i ragazzi finlandesi da sempre, il nostro soggiorno ci è sembrato essere durato pochissimo. L’ultimo giorno è stato terribile! Abbiamo fatto le ultime foto e tra le lacrime abbiamo salutato i nostri amici finlandesi, che hanno continuato a salutarci dietro i vetri dell’aeroporto mentre noi ci imbarcavamo e salivamo su per le scale dell’aereo. E’ stato un bellissimo viaggio, abbiamo assaporato e vissuto il mondo finlandese, così diverso eppure così simile al nostro. Abituarci al loro stile di vita è stato facile, mentre riprendere la routine quotidiana, una volta tornati a casa, ci sembrava impossibile: la separazione dai ragazzi finlandesi è stata davvero triste. Abbiamo trascorso dei momenti stupendi e, vivendo a stretto contatto tutti i giorni, ci siamo sinceramente affezionati a loro. Ognuno di quei ragazzi continua ancora a mancarmi, così come tutto ciò che ormai ci eravamo abituati a fare lì. Non dimenticherò mai quei fiocchi bianchi che cominciavano a cadere dal cielo quando meno ce lo aspettavamo, le sciarpe avvolte quasi fino agli occhi, le battaglie di neve, la cioccolata calda che prendevamo in accoglienti bar, le riunioni davanti al camino, i paesaggi meravigliosi ricoperti di bianco….non dimenticherò mai ….la Finlandia. Argomenti: #finlandia , #giovani , #helsinki , #racconto , #scuola , #viaggi Leggi tutti gli articoli di Giulia Failla (n° articoli 1) |
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