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Truffe in Internet

Attenti di Domenica alle e-mail “strane”

La domenica arrivano e-mail che tentano di carpire i codici segreti di accesso bancario, ma la Polizia Postale la domenica riposa

Di Giovanni Gelmini

Ne avevamo già accennato nel numero scorso, ma ecco un altra e-mail “pericolosa”, anzi, se non fosse che sono sempre allerta, l’averi presa per vera; invece è uno dei soliti tentativi di estorcere le password di accesso. Ecco il testo.
Caro xxxxxx@tin.it,

Banca di Credito Cooperativo vi rimborsa per la vostra fedelta con 100 Euro.

Prima di usare questo importo, dovete seguire il collegamento https://www.sella.it e usare il vostro Codice utente e parola d'accesso. Un operatore si mettera in contacto con voi per confermare l'importo.

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Non risponda prego a questo E-mail. Il E-mail trasmesso a questo indirizzo non pué÷ essere risposto a.

Ora io, come moltissimi altri in internet, lavoro spesso con il Banco Sella per gli acquisti in internet, la cosa mi puzzava, ma era “quasi credibile”. Curioso come sempre provo e vedo che la pagina che si apre è http://missdica.com/board/redir.php e non quella del Banco Sella (tra le altre cose il giorno dopo la pagina non era più disponibile). Solo un particolare quindi può mettere in guardia chi ha ricevuto questa e-mail: l’indirizzo del’url che inizia per “https:” anzichè “http:” e che il sito che si apre non è www.sella.it , ma sono particolari che sicuramente ai più possono sfuggire.

Già all’inizio di Settembre avevo ricevuto una e-mail con lo stesso scopo, ben studiata per far cadere nella trappola. Il messaggio era il seguente

Recentemente abbiamo notato uno o più tentativi di entrare al vostro conto di BancoPostaonline da un IP indirizzo differente.
Se recentemente accedeste al vostro conto mentre viaggiavate, i tentativi insoliti di accedere a vostro Conto BancoPosta possono essere iniziati da voi.
Tuttavia, visiti prego appena possibile BancoPostaonline per controllare le vostre informazioni di conto:

Seguiva un indirizzo internet simile a quello Bancoposta.



In questo caso, memore che alla Tv avevano detto di chiamare un certo numero per comunicare i contenuti di questi tentativi di truffa, non disponendo di quel numero, ho alzato il telefono speranzoso e ho chiamato il 118 per sapere chi avvisare, gentilissimi mi danno un numero, ma non funziona, allora mi danno il numero della prefettura. Anche qui sempre persone gentili, ma cosa scopro?

· Chi si occupa del problema è la Polizia Postale, che essendo di domenica, non è disponibile.
· Che devo fare denuncia, ma di cosa? Questo non si sa perché io non ho subito nessun danno.
· Che senza la “carta” loro non possono agire.
· Che non conoscono nessun numero a cui comunicare la cosa.

È evidente che le procedure a loro disposizione non sono adatte al mondo di oggi e mi chiedo se per caso chi dovrebbe occuparsi di queste cose non pensa che negli anni 2000, con la globalizzazione e le conseguenti possibilità di truffa tramite internet, non sia il caso di definire procedure operative per le forze dell’ordine più aderenti alla realtà virtuale in cui viviamo. Ad esempio creare una struttura a livello nazionale, ben pubblicizzata nei vari portali e dai provider, a cui indirizzare immediatamente le segnalazioni di questi fatti, e, visto che tutte le e-mail che ho ricevuto sono arrivate di domenica, se non sia il caso che vi sia un presidio della Polizia Postale 24 ore su 24 o affidare alla sala operativa della Prefettura disposizioni tali da poter agire. O, tanto per cambiare, dobbiamo dire che si va a chiudere la stalla quando i buoi sono scappati?


Argomenti:   #frodi ,        #giustizia ,        #internet ,        #phishing ,        #polizia ,        #sicurezza ,        #truffa



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