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La storia dell'abitare Abitare nelle ville venete del Cinquecento Gioielli architettonici che hanno modificato l’idea di abitare Di Natascia Zanon
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Perché sono state realizzate le Ville Venete, meraviglia del ‘500? Quale funzione hanno svolto? Rivediamo in breve come sono nate e perchè furono progettate e costruite in un particolare modo. Verso la metà del '500 molte famiglie patrizie veneziane decisero di investire le loro grandi ricchezze, frutto di oculate operazioni di commercio con l'Oriente, in grandi imprese agricole da poter controllare direttamente. Le più importanti famiglie come i Corner, i Barbaro, i Foscari ed altri, nonché studiosi d'arte e di filosofia, videro in Andrea Palladio la persona in grado di rispondere alle loro esigenze. Ecco la “Villa Veneta”. Nacque per soddisfare sia il lato puramente estetico ed abitativo, sia quello amministrativo e produttivo, dunque come simbolo di originalità e funzionalità che ebbe grande successo. Nel guardare da vicino la struttura tipica della Villa Veneta vediamo che Andrea Palladio, l’architetto piu importante di questa tipologia di casa, utilizzò diversi elementi della cultura classica romana, cultura che conobbe dalla lettura di testi antichi e daii numerosi viaggi a Roma, non con il significato religioso originario, ma col senso di una superiorità culturale umanistica che raccoglieva in sé i valori antropologici, culturali ed estetici dell'antichità romana e greca. Il fulcro della vita familiare nella villa era sempre il grande salone centrale del piano nobile. Questa era sicuramente la parte più importante, dove si ricevevano amici e visitatori, si svolgevano concerti di musica e rappresentazioni teatrali, si intrattenevano i rapporti interpersonali importanti per l'economia della famiglia stessa. Per svolgere al meglio la tale funzione la stanza era sicuramente la più ricca. Rappresentava l'ostentazione del potere e della ricchezza dei proprietari, arredata quindi con mobili preziosi e affrescata da pittori di grido. Di solito occupava due piani centrali della dimora padronale. Geniale l'idea di Palladio della 'Loggia', cioè di un colonnato posto davanti alla parte centrale che aprisse la stanza verso l'esterno. Al confronto le altre stanze avevano un aspetto molto più modesto e di più piccole dimensioni, ma dovevano essere proporzionate, affrescate ed avere una bella vista verso il paesaggio ed i possedimenti circostanti. L’impianto della Villa era simmetrico, dando conseguentemente origine ad una disposizione simmetrica delle stanze . Nel piano inferiore si trovano le cucine e altri locali di servizio, mentre i servizi igienici erano ricavati in angoli nascosti. Abbiamo detto che la Villa Veneta non aveva soltanto la funzione di dimora nei mesi della villeggiatura ovvero di “soggiornare in villa”, ma anche una funzione lavorativa ed economica. Infatti i soggiorni in queste abitazioni coincidevano con il periodo della mietitura(giugno-luglio)e della vendemmia (ottobre-novembre). Accanto quindi alla residenza del padrone troviamo diverse strutture per l’azienda agricola. Tra tutte spicca il più innovativo ed importante edifico: la ’BARCHESSA’, una struttura unitaria di forma allungata che raccoglieva le esigenze rustiche, innovativa perché si dava ‘onore’ architettonico alle attività agricole fino ad allora tenute volontariamente nascoste. Poi troviamo altre strutture come le colombare, le stalle, le abitazioni dei coloni. Altro elemento era il ‘BROLO’, il giardino che si trovava sul retro della Villa, attrattiva magnifica per tutti i veneziani che passavano le vacanze in queste luoghi e che vivevano rinchiusi nelle loro abitazioni di città. Le ville di norma erano collocate nelle campagne dell’ entroterra vicino ai corsi d’acqua, considerati un’economica via di comunicazione. Questo nuovo concetto di Villa con funzione socio-economica arrivò poi per sino nelle grandi piantagioni del Sud degli Stati Uniti. Molte delle Ville presenti nel Veneto sono visitabili ne elenchiamo le più importanti. La più conosciuta è senz’altro Villa Barbaro a Maser, progettata e costruita da Andrea Palladio nel 1560. I committenti furono i fratelli Marcantonio e Daniele Barbaro, esponenti della ricca famiglia del mondo umanistico veneziano dell’epoca. E’ famosa per le numerosi decorazioni a fresco effettuate da Paolo Veronese e nel Giardino segreto contiene diverse sculture di Alessandro Vittoria. Importante è Villa Almerico Capra detta “La Rotonda”. La sua particolarità più evidente è nella pianta della stessa villa che è simmetrica su due assi ortogonali come una croce greca. La Villa presenta quattro facciate uguali, ognuna con un pronao esastilo in stile ionico. All’interno, una sala centrale a pianta circolare coperta da una cupola raccorda le quattro ali dell’edificio, espressione di un Andrea Palladio più maturo. Troviamo poi Villa Foscari, detta “la Malcontenta”, situata proprio all’inizio del canale della Laguna Veneta. La leggenda vuole che sia nominata Malcontenta perché vi venne rinchiusa una dama della Famiglia Foscari per infedeltà coniugale, ma in realtà prese il nome da una zona vicina chiamata così perché spesso teatro di inondazioni. Venne costruita nel 1555 circa e presenta due facciate opposte. Quella verso il Brenta colpisce per la monumentalità del pronao, avanzato e rialzato su di un alto basamento, mentre quella rivolta alla campagna è fortemente caratterizzata dalla grande finestra termale, che dà luce al salone, e dalle pareti murarie decorate a bugnato. L’interno è decorato da affreschi di Gian Battista Zelotti. Proseguendo verso la riva del Brenta ce ne sono molte degne di essere citate, ad esempio Villa Alessandri a Mira che possiede una bella forestiera barocca. Molto interessante anche la splendida Villa Pisani a Strà. Costruita nella prima metà del ‘700 su committenza della famiglia del Doge Alvise Pisani, più che una funzionalità economica questa Villa aveva la mera funzione di rappresentare lo sfarzo e la potenza della famiglia. Edificata su progetto di Girolamo Frigimelica, che seguì passo per passo la costruzione delle scuderie e di altre opere nel giardino, fu poi materialmente terminata dall’architetto castellano Francesco Maria Preti. La Villa possiede 35 sale molto spaziose e decorate con affreschi dei più importanti artisti del tempo. Nel corpo centrale troviamo il Salone da Ballo dove è possibile osservare sul soffitto la grande opera “la Gloria della Famiglia Pisani” dipinta da Giovan Battista Tiepolo. Negli anni dopo il crollo della Serenissima passò di proprietà in proprietà finché fu dichiarata Monumento Nazionale. Invece dalle parti di Fanzolo di Vedelago, troviamo Villa Emo, abitata tutt’oggi da i discendenti di tale famiglia, decorata interamente da Giovan Battista Zelotti e circondata da un bellissimo parco. Molto interessanti sono anche: Villa Corner a Piombino Dese, realizzata con doppia facciata e pronao a due ordini, originale per le ville palladiane, di cui committente fu Alvise Corner; Villa Pisani a Bagnolo di Lonigo a Vicenza, che presenta come caratteristica un portico a bugnato rustico; Villa Badoer a Fratta Polesine caratterizzata da due portici ad ala curva sui lati che creano un bell’ effetto scenografico. Poi Villa Sarego a Santa Sofia di Pedemonte nel veronese in cui l’originalità del Palladio si esprime nella scelta di utilizzare per la costruzione un ordine rustico gigante di ispirazione manierista. E’ possibile effettuare visite guidate tramite navigazione per la Riviera del Brenta e scoprire questi gioielli di abitazioni del Veneto del ‘500. per saperne di piu consultate: http://www.villadimaser.it/villa.htm http://www.battellidelbrenta.it/ http://www.villapisani.it/ Argomenti: #abitare , #architettura , #brenta , #cultura , #palladio , #società , #storia , #ville venete Leggi tutti gli articoli di Natascia Zanon (n° articoli 21) |
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