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Anno I n° 9 del 27/10/2005 LENTE DI INGRADIMENTO |
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Nessuno ha copiato! Parola di Ingegnere
Come passare un compito a tutta la classe e avere la certificazione che nessuno ha copiato!
Di Giovanni Gelmini
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Alcune scienze mi sono piaciute da sempre. Così,quando ancora facevo ancora le medie, studiavo chimica ed elettronica con i libri della biblioteca di casa, ma anche comprandone in libreria, e nel laboratorio che mio padre mi aveva costruito facevo esperimenti e costruivo radio. Ecco che quando al quarto anno dell'istituto tecnico ho dovuto studiare elettrotecnica per me era una passeggiata, un divertimento.
Arrivati alla fine del trimestre il Professore, Ing. Suardi, si preparò a fare la prova finale, un prova difficile, e lui, con la meticolosità di un giovane ingegnere, preparò tutto in modo che nessuno potesse copiare. Preparo due compiti che diede uno per fila in modo che nessuno avesse in fianco qualcuno da cui attingere. Poi per precauzione ulteriore segnò la disposizione della classe con i nomi scritti in bella calligrafia. Il compito era risolvere una maglia di kirckow. In pochissimo tempo feci il mio; quando il compagno dietro a me si accorse che avevo finito, mi chiese se gli passavo il compito. "Ma che sono matto?" Fu la risposta, aspetta che faccio una soluzione diversa, anzi ne faccio tre cosi lo passiamo a tutti. E così oltre alla mia soluzione ne feci altre tre che scrissi su un foglietto con le istruzioni di copiatura "selezionata" in modo che nessuno avesse dei vicini con una soluzione identica. E così fu che tutti quelli che avevano il mio compito fecero il compito perfetto. La cosa divertente fu l'Ing. che alla lezione successiva entrò sbuffando dicendo: "non capisco, avevo verificato attentamente che i due compiti avessero le stesse difficoltà, eppure quelli di un compito l'hanno fatto tutti perfetto, quelli dell'altra file sono qualche sufficienza. E poi ho verificato attentamente: nessuno ha copiato!" Povero professore chissà se legge questo breve racconto e così scopre che a volte gli alunni ne sanno una più del diavolo. Questo ricordo mi è venuto in mente leggendo l’inizio di “il Venditore di storie” di Jostein Gaarder, che però non ho mai finito li leggere perché l’ho trovato poco interessante. |
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