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Anno I n° 9 del 27/10/2005 LENTE DI INGRADIMENTO |
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Presentazione della “Lente”
Tempo di scuola, cosa è?
Di Concetta Bonini
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Tempo di scuola. Tempo indimenticabile. Ne siamo consapevoli da adulti, ma ne siamo altrettanto consapevoli mentre cresciamo, mentre abbiamo una voglia matta e una fretta matta di crescere, quasi che la scuola fosse l’anticamera della vita piuttosto che vita essa stessa. Anche in questo periodo della vita infatti, più o meno felice e spensierato che sia, siamo consapevoli del suo sapore magico di gioia, di vita.
Man mano che ci avviciniamo al traguardo, man mano che crescono i dubbi sul nostro futuro parallelamente al fremito che ci scuote al pensiero di tuffarci nel bel mezzo di esso, nasce in noi la sindrome di Peter Pan. Per chi si lascerà sopraffare dalle responsabilità e dal dovere della vita, questa sindrome soffocherà insieme all’ingenua certezza che avevamo quando, guardando “i grandi”, pensavamo che non saremmo mai diventati come loro. Per chi invece non perderà la voglia di sognare, essa resterà nel fondo dell’anima e ci porterà a ricordare teneramente, nel bene e nel male, il nostro “tempo di scuola”. Questo è infatti il tempo che ci vede bambini felici mentre ci trasformiamo in adolescenti inquieti, fino a diventare giovani ribelli e sognatori per consegnarci poi, definitivamente, all’età adulta. E quindi questo è il tempo che ci vede trasformare dal giorno in cui il nostro papà ci accompagna per mano nel primo passo che ci tocca fare da soli, fino al giorno in cui ci rifiuteremo di avere accanto i genitori e avremo tanta voglia di toccare con mano il mondo intero. Questo è il tempo in cui conosceremo l’amicizia e l’amore, ma anche le delusioni, i tradimenti, l’ingiustizia del mondo e degli uomini, e non nel formato bonsai di un mondo bonsai, bensì con la forza ineguagliabile ed indimenticabile della prima esperienza, della prima emozione. Primo amico vero, primo amico che ci tradisce, primo fidanzamento, primo bacio, primo rapporto, primo dolore, prima sigaretta, prima ubriacatura, primo, primo, primo… Ecco perché il tempo di scuola ce lo ricordiamo sempre con tanta forza, perché pur essendo in fondo uno dei più brevi di un’intera vita è comunque anche uno dei più importanti, dei più determinanti. E così ce ne ricordiamo ogni sfaccettatura: dal senso di infinita libertà di chi impara a camminare con le proprie gambe e a sbagliare con le proprie mani, al senso di sfida nel rimanere fuori di nascosto, al timore di un interrogazione a sorpresa, alla soddisfazione beffarda di chi ne sa sempre uno più del professore o meglio ancora riesce a tirargli uno scherzo vendicativo e catartico. Il tutto mentre ci vediamo crescere e cambiare, abbandonare l’abito bambino per indossarne uno molto più pesante,fino al giorno in cui ci rispecchieremo nella crescita, sempre incredibilmente uguale e sempre inevitabilmente diversa, dei nostri figli. Queste sono le esperienze, questo lo spirito che ci siamo proposti di ritrovare e che ci auguriamo di riuscire a trasmettervi con questa lente sul “tempo di scuola”. |
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