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Anno I n° 9 del 27/10/2005 PRIMA PAGINA |
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Lettera all’onorevole Santanché
Di Walter Dall'Olio
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Illustre onorevole Santanché, chi le scrive è un italiano medio.
Medio come il dito che lei qualche giorno fa ha simpaticamente mostrato agli studenti che si trovavano in sosta vietata di fronte a Montecitorio. Il suo gesto mi ha portato alla memoria quello fatto dal Presidente del Consiglio che, per manifestare al mondo la sua goliardia, decise di levare al cielo il mignolo e l'indice durante un vertice UE nel febbraio del 2002, giustificandosi con il clima di allegria che si era creato durante il summit. Ho quindi pensato che, come gli studenti, anche lei volesse manifestare la sua gioia in una maniera altrettanto singolare, ma la ruga di espressione che correva lungo il fianco della sua bocca testimoniava un sentimento differente. Inoltre lei si è affrettata a smentire questo gesto, provocando in me, che il dito invece l'avevo ben visto, un profondo disorientamento. Per quale motivo una donna come lei, considerata da più parti la più bella ed elegante dell'intero Parlamento, ha compiuto un gesto così allegro e gioviale per poi dimenticarsene dopo pochi minuti? Le spiegazioni potrebbero essere infinite, dall'intenzione di togliersi gli occhiali da sole ad un improvviso prurito causato dall'evidente anello che aveva all'anulare, dal desiderio, teorizzato da Gramellini, di controllare quanta forfora le avesse lasciato sul dito il contatto con la giacca del suo compagno di partito Italo Bocchino, al desiderio, teorizzato da certi giornalisti comunisti, di augurare agli studenti una felice giornata ed un radioso futuro, dalla vezzosa intenzione di accarezzarsi i capelli a quella altrettanto vezzosa di controllare se anche su quell'unghia avesse messo lo smalto trasparente. Ma nessuna di queste teorie riuscirebbe a togliere l'amaro che persiste nella mia bocca, causato da una situazione apparentemente impossibile da risolvere che sta creando dei malumori nell'intero mondo politico. Ed è così che ho capito, onorevole, che in quel momento lei non stava assolutamente facendo quello per cui migliaia di persone l'hanno ingiustamente incolpata, ma era semplicemente intenta a fare ciò che milioni di italiani vorrebbero fare. Stava salutando Berlusconi. |
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