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Viaggiare in bicicletta Da Oristano a Cagliari Di Daniela Radici
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La straordinaria terra sarda riserva emozioni indimenticabili a chi la visiti senza fretta e lontano dalla folla del periodo estivo.
Una settimana pedalando da Oristano alla costa del sud fino a Cagliari è realizzabile con l'organizzazione di Italiainbici (tel 035664460) che fornisce la guida, le biciclette e l'assistenza di un pulmino per il trasferimento dei bagagli o anche…dei ciclisti per i tratti più impegnativi! Il viaggio comincia nel Sinis, la penisola deserta affacciata al mar di Sardegna; il percorso si snoda a filo della costa che alterna tratti di alte scogliere a tratti di luminose spiagge di quarzo bianco, fino all'area archeologica di Tharros, il porto mercantile fenicio e poi romano. Da capo S.Marco, che domina le imponenti rovine, lo sguardo spazia fino al golfo di Oristano, meta della seconda tappa. Il terzo giorno, pedalando tranquillamente su stradette campestri attraverso la piana di Arborea, si scoprono aspetti inconsueti della Sardegna: le fertili campagne ben coltivate, le casette di bonifica dall'aspetto quasi nordico, l'accento veneto degli abitanti. Marceddì, con la sua peschiera, i fenicotteri rosa e il "profumo di Sardegna" che si sprigiona dalle essenze tipiche della macchia mediterranea (rosmarino, lentisco, cisto, mirto, elicriso) si rivela un luogo dal fascino particolare, cupo e solare allo stesso tempo. Il quarto e quinto giorno sono dedicati all'archeologia (con la visita del complesso fortificato di Genna Maria a Villanovaforru e del villaggio nuragico di Su Nuraxi a Barumini) e alla natura selvaggia della Giara di Gesturi, l'altopiano ricoperto dal bosco di sugheri in cui vivono i famosi cavallini sardi. E' facile scorgerne piccoli branchi al pascolo vicino agli stagni. Dopo la bellissima discesa dalla Giara, si pedala tra i prati e le dolci colline della Marmilla, biondi d'estate ma verdissimi in primavera, punteggiati da macchie di colori resi più intensi dalla limpidezza dell'aria: il rosso dei papaveri, il giallo dei ranuncoli, il viola del trifoglio. Da Villanovaforru si scende verso l'Iglesiente; si pedala attraverso il Campidano, con una sosta "di benessere" alle terme di Sardara, note fin dall'antichità per le calde acque curative. Sant'Antioco, l'isola dell'arcipelago sulcitano collegata alla costa da una diga, è l'arrivo della penultima tappa; affascinante per l'atmosfera marinara e la storia millenaria testimoniata dal tophet fenicio, che sorge in magnifica posizione a dominio della baia. Suggello finale al tour è la suggestiva costa del Sud con le sue spiagge bianche, il mare in mille sfumature di blu, la natura rigogliosa, le imponenti scogliere. Da Porto Pino a Capo Malfatano con la torre del XVI secolo, da Capo Spartivento alle dune dorate di Chia, la sequenza di paesaggi lascia veramente senza fiato! La visita degli scavi di Nora al tramonto è la ciliegina sulla torta di un viaggio alla scoperta di un'altra Sardegna - millemiglia lontana dall'idea stereotipata legata ad un turismo "balneare" di spiagge bellissime ma affollate da gente vociante, porticcioli pieni di barche di ogni tipo, paesaggi aridi e inospitali. Argomenti: #bici , #bicicletta , #cagliari , #oristano , #sardegna , #turismo Leggi tutti gli articoli di Daniela Radici (n° articoli 43) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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