Anno I n° 10 del 10/11/2005
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Le minacce dei terroristi continuano
Italia di paura
La sensazione che alcune parti politiche non si oppongano con fermezza al terrorismo, induce a ipotizzare che solo un fatto eclatante di sangue, non certo augurabile, possa convincere tutti della necessità di dare un taglio secco con i terroristi.
Di Nicoletta Consumi
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Nuovo messaggio di minacce all'Italia sui "Forum islamici" in internet, legati alla rete terroristica al Qaeda e i politici italiani che fanno? Minimizzano o peggio ancora ignorano la “nefasta” notizia.
Nel testo, firmato da un presunto terrorista che si fa chiamare Sayf al Adel, nome di uno dei capi di al Qaeda, si parla di un attacco che verrebbe condotto con missili terra-aria o sostanze chimiche contro l'Italia o un altro Paese europeo nel periodo natalizio. Inoltre al Adel smentisce le voci sulla morte di bin Laden e annuncia un nuovo messaggio di Osama dopo l’attentato.
Ma bene…toh chi si rivede? “Che mi aveva cercato qualcuno?” se la riderebbe il caro vecchio Osama sotto quella barba islamica a poche ore dalla morte di centinaia, forse migliaia di persone.
Dove questa volta? In Italia?
Nel mio più totale cinismo, cari lettori o mi si odia o mi si ama, da diversi mesi sono dell’avviso che: volesse il cielo che un attentato venisse perpetuato ai danni di una città italiana, magari proprio Roma, sì, non indugiamo col cuore pieno di benevolenza sull’inespugnabilità della nostra capitale, non pecchiamo di superbia come gli americani prima dell’11 settembre.
L’attacco magari potrebbe avvenire proprio nel cuore del nostro centro religioso: “San Pietro”, ah che soddisfazione veder sgretolarsi in un millesimo di secondo il cuore di speranza dei pacifisti che da anni parlano di pace, dialogo e amenità affini. Di fronte a una tragedia di proporzioni colossali, italiani:donne, uomini, bambini straziati, a pezzi, esplosi… aspetto al varco tutti coloro che parlano di fratellanza, di libertà di pensiero e religione che si ostinano a credere ad un futuro di convivenza con i nostri “fratelli” islamici, allora capiranno veramente di aver sbagliato approccio con questi “assassini”. (N.d.R – Per evitare pesanti incomprensioni vogliamo precisare che l’autore per “fratelli” islamici “assassini” intende solo e soltanto quelli che sono in combutta o appoggiano col pensiero le azioni terroristiche ispirate da Bin Laden)
Forse già i più intransigenti hanno avvertito sentori di ostilità osservando quella Francia di immigrati a cui “inspiegabilmente” sta stretta la tanto famosa quanto affondata nella melma:uguaglianza, fratellanza e libertà. Ma è la Francia, a km di distanza dall’Italia, qui non può succedere niente ecco perché un Prodi viene attaccato a raffica per aver semplicemente detto la verità: episodi simili potrebbero accadere anche nella nazione del tricolore.
Ma non c’è tricolore che tenga con questo filone di polemica che vede schierata tutta la politica a favore dei cari fratelli musulmani. Voglio l’attentato, lo esigo per poi avere la soddisfazione di guardare l’odio nel viso di un “ex” pacifista passato in un nano secondo al di là della barricata dopo la vista di migliaia di morti per le strade della sua città.
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