REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno I n° 12 del 08/12/2005 LENTE DI INGRADIMENTO


Due espressioni artistiche in una
Il Labirinto di Laura Lombardoni nell’interpretazione delle Foto di Giovanni Gelmini
Di Cricio & Tati








Tubi lucidi che ti sovrastano, che ti stringono e riflettono la tua immagine in mille riproduzioni sfuocate e distorte.
Luci che si intrecciano attorno a te. Questo è il labirinto di Laura Lombardoni ad Arteimpresa 2004.


Che vi entra resta preso da tutto questo, sensazione di essere piccolo, di essere catturato e protetto da questo freddo acciaio, illuminato da luci calde.

I tubi si stringono attorno a te, ti chiudono lo spazio, anche se è facile entrare ed uscire.


Come riuscire a fotografare le sensazioni e lo spazio ricurvo creato da questo?

Ecco quello che Giovanni Gelmini ha cercato di realizzare con queste foto.
Il suo labirinto “della Torre” contenuto nel racconto “I sogni della Vita”, ricostruito all’interno del “Labirinto di Laura”.
Ecco che l’idea prende forma, ne parla a Laura che comprende l’idea e partecipa alla sua realizzazione facendo anche da modella.


Così c'è il Labirinto nel Labirinto.

Una visione metaforica della vita...la realtà... così fredda, metallica, estranea ... dove da un involucro d’acciaio esce una ragazza.
Lascia il suo guscio freddo e si ritrova a nudo con la propria anima... si sente protetta dal più grande guscio di acciaio fatto dai tubi che la circondano...


 

..cerca di ritrovarsi e rispecchiarsi in quella realtà... il guardarsi-specchiarsi in un tubo che è la sua realtà in quel momento, un tentativo per riconoscersi in quella realtà...percorre ..il labirinto.

La vita inizia a scorrere; così si muove liberamente nella sua casa di acciaio.... corre e danza... e si





arricchisce nella conoscenza.


La ragazza ora ha un velo azzurro, qualcosa si è aggiunto alle sue cose, con esso prosegue la sua esplorazione.









Cerca nuovi mezzi per esprimersi velando se stessa e lapropria anima con il velo azzurro e attraverso esso cerca di percepire la realtà che la circonda.



 
Il velo diventa rosso, segno che la personalità si è formata, è “calda”.
Il velo la avvolge, la stacca dai tubi freddi, quasi una barriera verso quello che l’aveva protetta fino al quel momento.



Entra un elemento nuovo, dirompente una rosa postata sull’involucro da cui è nata. Unico elemento vivo, con anima; elemento naturale che con i suoi colori spicca tra la freddezza che emana il labirinto d'argento.

La sarabanda delle corse e delle danze si ferma. La ragazza guarda la rosa

con attenzione e per la prima volta si specchia nell’acciaio, si riconosce nella sua umanità e..... lascia nel labirinto tutti i simboli richiamata dal vita del modo.

Il Labirinto è freddo, ma ha moltissima luce ed è perfetto ..può simboleggiare l'esteriorità di questo mondo in cui conta l'apparire brillanti e perfetti non contano i sentimenti,anzi è molto meglio essere freddi senza emozioni...! La rosa può essere intesa come Simbolo Dell'Amore (l'alone rosso delle foto forse l'essenza dell'amore che la sta per invadere?).questo appare come l'unico mezzo-chiave per uscire dal labirinto di freddo gelo della razionalità!


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