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Anno I n° 12 del 08/12/2005 TERZA PAGINA |
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In mostra al Museo dei Cappuccini di Milano fino al 29 gennaio 2006
La cappella Sistina dei poveri
Cento ex voto della Collezione San Lorenzo raccontano seicento anni di Fede popolare attraverso un percorso affascinante che intreccia cultura, storia, religione e tradizioni popolari
Di Marcella Candido Cianchetti
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La mostra ha avuto la sua prima edizione in Assisi, da questa primavera , ed è rimasta fruibile Fino al 15 settembre. Avendo avuto,un riscontro notevole di visitatori, viene riproposta con alcuni arricchimenti, presso il Museo dei Cappuccini di Milano, dove resterà visitabile fino al 29 gennaio 2006. La mostra è stata curata da Luca Temolo Dall’Igna ed Ezio Ranaldi.
La mostra propone dei "suscepto", cioè degli ex voto. Le tavolette votive,affondano le loro radici in riti propiziatori pagani. Rappresentano l"espressione popolare, più forte ed autentica di fede. La collezione denominata "San Lorenzo", presenta circa 100 ex voto e prende il nome di "Cappella Sistina Dei Poveri". La mostra si snoda in un percorso artistico dal"400 fino ai nostri giorni. Gli ex voto ci fanno partecipi di incidenti sul lavoro, scampate aggressioni,miracolose guarigioni. I materiali sono poveri, come i loro committenti, anche se in questo contesto,fuori dal coro, troviamo, la Madonna di Foligno di Raffaello,una tavoletta attribuita a Francesco da Lucca, un ex voto del Tiepolo. Dicevo i materiali sono poveri, latta, tela, legno di scarsa qualità. Federico Zeri ,il grande storico e critico d"arte, traccia il loro percorso storico,ricordandoci come le radici affondano in civiltà tanto distanti da noi: leggi, Greca, Mesopotanica, Egizia, Romana, poi il silenzio e vuoto fino al ‘400. La chiesa era al servizio della comunità, gli ex voto erano graffiti e affreschi, ne sono esempio le catacombe romane di San Pietro e Paolo,di San Sebastiano, poi cancellati o coperti. Nel 15 secolo nascono, crescono le grandi famiglie nobiliari, per il declino del potere comunale ed l"affermazione delle "Signorie" (ne sono esempi Firenze, Mantova ecc...). Le chiese diventano private, le cappelle gentilizie chiuse. Il popolino deve cosi accontentarsi di piccoli e ritagliati spazi, di ex voto di ridotte dimensioni, addirittura miniature. Federico Zeri denomina questi spazi, "La cappella Sistina dei poveri" in contrapposizione alla romana e Michelangiolesca "cappella Sistina", commissionata , per un "elitè", tanto che il popolo non accedere fisicamente, e tanto meno culturalmente. Nel "medioevo" con la costruzione delle grandi cattedrali, con cicli di affreschi, dove spiccano "crocifissioni", il popolino legge negli affreschi i racconti biblici e da ciò "la bibbia dei poveri". Bisogna ricordarsi che fino agli anni "50 soltanto il 51% degli Italiani sapeva leggere, scrivere e come si diceva far di conto. Tutta l’arte rinascimentale è elitaria, ed al popolino non resta per esprimere la devozione e professione di fede, che"utilizzo di ex voto", fenomeno sociologico di grande portata. Gli autori degli ex voto, non hanno ne volti, ne nomi, artisti sconosciuti, perché sono, una massa, di sagrestani, saltimbanchi, imbianchini, contadini... che vagavano da santuario a santuario alla ricerca di un tetto, di una minestra calda, di un tozzo di pane e per quei tempi,sono ricchezze non trascurabili! Fino al 29 gennaio 2006 Museo dei Beni Culturali Cappuccini (Via Kramer, 5 - Milano) Ingresso libero Informazioni: tel. 02/77122321 Orari: martedì-domenica 14.30-18.30 - giovedì 10.00-18.30 - Lunedì chiuso Vedi il sito |
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