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Una gita in bicicletta anche in pieno inverno Egitto: bici-crociera sul Nilo Luoghi straordinari da godere in modo particolare: visitandoli in bicicletta Di Daniela Radici
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L'aereo con destinazione Luxor è già in volo da un paio d'ore. Ci siamo lasciati alle spalle il freddo e la pioggia dell'inverno italiano…dall'oblò ammiriamo lo stacco deciso tra il blu intenso del Mediterraneo e l'oro del deserto che sotto di noi comincia a delinearsi ed abbracciare tutto l'orizzonte: inizia così la "crociera in bicicletta" sul Nilo, un modo forse inconsueto di scoprire la bellezza infinita dell'Egitto, fantastica terra ricca di storia e di cultura.
La crociera classica di sette giorni di navigazione sul Nilo vede protagoniste anche le nostre biciclette, che ci accompagnano nel volo da Orio al Serio (opportunamente imballate e con un sovrapprezzo-bagaglio) Luxor oggi è una città operosa che si allunga sulla sponda destra del Nilo, ma fu la capitale del Nuovo Regno per 500 gloriosi anni e rimase il centro spirituale del Paese molto più a lungo. Rappresenta il vertice dell'architettura egizia, per i templi della riva orientale (il grandioso complesso di Karnak costruito nell'arco di 13 secoli in onore del dio Amon e il suo gemello dedicato ad un altro aspetto del dio, Amon-Min) e per le tombe dell'antica Tebe, scavate nei canaloni denominati oggi Valle dei Re e Valle delle Regine. Non c'è niente di meglio di un giro in bicicletta in tutta calma da un sito archeologico all'altro (in inverno sono aperti dalle 7 alle 17) per vedere in un paio di giorni le meraviglie principali di Luxor. Se non abbiamo portato la nostra bici, numerosi punti di noleggio sia sulla riva est sia sulla riva ovest del Nilo forniscono buone biciclette a tariffe veramente modeste. I biglietti per tutti i siti si acquistano alla biglietteria che si trova all'incrocio oltre i colossi di Memnone: si risparmierà tempo e denaro decidendo in anticipo che cosa si intende vedere, perché vi sono biglietti separati per ogni monumento. Per raggiungere la biglietteria, si pedala verso ovest lasciando alle spalle il Nilo e alla destra il nuovo villaggio di Qurna, costruito negli anni Cinquanta per ospitare gli abitanti del vecchio villaggio, che poggiava sopra importanti resti archeologici. Oltrepassato il canale El Fadiya, progettato dall'architetto egiziano Fathy per dare acqua alle campagne, si raggiungono i Colossi di Memnone, due statue alte circa 20 metri che custodivano l'ingresso di un tempio e che siedono oggi tra i filari di canna da zucchero. In breve si raggiunge la biglietteria e subito a sinistra Medinet Habu: fatto costruire da Ramesse III, molto ben conservato, fu l'ultimo grande tempio faraonico. Tornando, già da lontano si avvista Deir-el-Bahri, il tempio funerario di Hatshepsut, la donna-faraone della XVIII dinastia. Grande opera dell'architetto Senmut, scenograficamente addossato alla montagna tebana, a prima vista delude: i cortili e le terrazze sembrano severi e troppo moderni… ma quando ci si avvicina, li si immagina come erano un tempo: giardini pieni di fiori profumati, fontane e alberi di mirra e si comprende la grandezza di questo luogo.
Emozioni indimenticabili riservano le salite (lievi) alla Valle delle Regine e soprattutto alla Valle dei Re: il greto asciutto (in arabo "wadi") di un antico fiume, nascosto tra pareti color dell'oro, cela decine di tombe scavate nella roccia e decorate da artisti, progettate per ospitare le mummie reali per l'eternità. Argomenti: #bici , #bicicletta , #crocera , #egitto , #nilo , #turismo Leggi tutti gli articoli di Daniela Radici (n° articoli 43) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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