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 Anno I n° 13 del 22/12/2005    -   LENTE DI INGRADIMENTO


Lettera a Gesù Bambino
…Senti è nell’aria…

Di Mercante


ascoltandomi. E’ passato davvero tanto tempo, da quando ero una bimba, e mio fratello, pur essendo più piccolo di me di due anni, mi ha detto che i regali che portava Gesù Bambino, erano mamma e papà, e gli adulti a procurarli. Mi ricordo ancora quanto ho pianto, perché non volevo crederci…e si, un tempo era Gesù Bambino e non Babbo Natale, infatti a Natale si festeggia la nascita di questo piccolo, che è nato in una stalla…perché a distanza di anni ritorno ancora a pensare a questa meraviglia…dentro di me, dove far nascere questo bimbo…ecco perché si fanno i doni, dentro ognuno di noi in questo periodo dovrebbero rinascere certe sensazioni ed emozioni.
Questo piccolo vuole portarci la gioia, lo stupore di una nascita, questo è il dono. Invece oggi tutto è diventato incredibile, perché nel nostro cuore non c’è posto per le sensazioni, non possiamo emozionarci, ma riempire la vita dei nostri figli solo del superfluo, giochi incredibili che non sanno cosa farsene, dall’ultimo pupazzo visto in televisione, all’ultimo videogame, ma perché abbiamo ancora una volta insabbiato la nostra anima. E’ vero dobbiamo avere rispetto del credo di ognuno di noi, ma mi pare che la festa del Natale è diventato solo un obbligo, ed allora, ci siamo inventati una festa che ci fa comodo, ostentando il più possibile, riempiendo di cose assurde la vita dei nostri cari. L’altra assurdità è diventato il pranzo, veramente delle grandi abbuffate senza renderci conto dello spreco, l’importante è avere sempre di più…dentro noi stessi dovremmo imparare a convivere con le sensazioni, ma abbiamo paura, io so solo che ogni volta riesco ancora a sentire il mio cuore fremere e vibrare, è vero, faccio regali ai miei cari, ma soprattutto cerco di trasmettere la sensazione magica di questo piccolo che viene a trovarci ogni volta. Il dono è l’attenzione che noi dobbiamo avere sempre nei riguardi di chi ci passa accanto in ogni momento della nostra vita, ascoltando ed essendo disponibili, si, non è facile, ma impariamo a tornare bambini ascoltando anche le nostre lacrime che scendono, anche questo è un regalo che possiamo fare alla nostra anima.
Ritorno ancora bambina e il primo pensiero è quello di una canzone che la mattina di Natale, papà ci faceva ascoltare…”Caro Gesù Bambino, tu che sei tanto buono, fammi questo piacere, lascia una volta il cielo e vieni a giocar, a giocare con me. Tu sai che il babbo è povero, ed io non ho giocattoli, sono una bimba buona, come lo fosti Tu. Vedrai, però se vieni, noi ci divertiremo anche senza balocchi, vieni Bambin Gesù”…
Si, avendo rispetto soprattutto dei più piccoli e dei più poveri, questo è il dono, ed allora impariamo a giocare coi nostri cuccioli, ricordandoci di rispettarli senza riempirgli la casa di regali, ma proviamo ad accarezzarli abbracciandoli, ed allora ogni giorno sarà Natale…



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