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 Anno I n° 13 del 22/12/2005    -   TERZA PAGINA


Al Cinema
NATALE IN CASA BURTON
Due ‘dolcissimi’ film da gustare
Di Daniela Losini


Tim Burton's Nightmare Before Christmas - 1993 - 76minuti - Henry Selick - Animazione.

Adorabili pupazzi in cocktail dark

Un capolavoro di fantasia, personaggi, battute, intenti che nasce dal genio creativo di Tim Burton che qui non dirige ma affida i suoi incubi raffinati a Henry Selick concentrandosi invece sull'approfondimento psicologico di ogni singolo carattere. Questo è uno dei motivi per cui chi lo vede e lo apprezza, difficilmente dimentica la cura e la perfezione con la quale è stato creato il mondo di Halloween Town, Sally, Jack e tutti i suoi abitanti. Girato in stop-motion (i movimenti dei pupazzi sono prima fotografati a passo uno e poi resi vivi portando la pellicola a velocità superiore) per esclusivo amor di tecnica ma senza tralasciare l'emozione, realizzazione che ha richiesto quasi quattro anni di lavorazione, con un risultato eccellente. Un caposaldo unico di originalità e inventiva. Nella versione originale canta e musica Danny Elfamn, nella versone italiana canta e musica in modo altrettanto eccellente l’italico Renato Zero. Imperdibile miniera di suggestioni e creatività col dna del genio.

WILLY WONKA e la fabbrica di cioccolato di Tim Burton con Johnny Depp, Christopher Lee, Deep Roy.

Sul Monte Fondente della nostra vita.

Un inizio da brivido introduce alla preparazione delle tavolette di cioccolato ed è solo uno scorcio regalato alla curiosità di scoprire i segreti della fabbrica di Willy Wonka. Dall'omonimo racconto di Dahl, qui anche sceneggiatore, e memore della prima riduzione cinematografica che portava in dote gli acidi occhi azzurri di Gene Wilder, Tim Burton amalgama abile la propria ricetta con l'ausilio dell'eclettico, cadaverico e dentifero Johnny Depp, abbigliato come Prince ma somigliante per davvero a Jackson. Cinque fortunati al mondo potranno visitare lo stabilimento ma uno solo di loro, ottenere un premio speciale. Così Augustus il rubicondo ingordo, Veruca l'odiosa iperviziata, Violetta l'anabolizzata di competizione, Mike lo strafottente saputello e Charlie il grigio (ma non di cuore) ragazzino di periferia solcano accompagnati da un pa-pa-parente, i grandi e maestosi cancelli del mondo industrial/cioccolatoso di Willy. Personaggio sempre sul limitare della follia abituato alla sola compagnia delle proprie idee e dei fidatissimi Umpa Lumpa (Deep Roy presta faccia, corpo e solenne seraficità a questo strano popolo canterino/giudicante goloso delle pregiate bacche e vestito stile confetti colorati). Il viaggio sulle montagne russe del cioccolato è bell'è pronto per partire giravoltando su colori, stanze segrete, evocazioni psycho/fendenti e citazioni col dna del genio (si veda il monolite kubrickiano a quale uso è stato convertito) navigando in vischiosi fiumi di fondente inquietudine. Contaminati, purtroppo, dal latte zuccheroso del finale buono e buonista che vuole tutti riuniti alla gaudente tavola della Famiglia. Ma noi Willy lo si preferisce quando alla domanda "Non passi il natale coi tuoi?" avrebbe continuato a rispondere sorpreso: "No. E perché mai?!



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