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Anno I n° 13 del 22/12/2005 LENTE DI INGRADIMENTO |
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Una piccola riflessione
Natale, tempo di regali
Quale è il regalo più bello? Il modo di pensare ai regali mostra di che pasta siamo fatti.
Di Giovanni Gelmini
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Natale, tempo di regali. Questo è uno degli aspetti più belli e più schizofrenici di queste festività.
Una delle cose che preferisco è fare i regali, ma chissà perché a Natale la cosa mi da fastidio. Vediamo cosa è un regalo? È per prima cosa un segno di affetto. Quindi deve avere un significato, deve essere gradito da chi lo riceve e contenere qualcosa di chi lo fa che non sia solo il suo costo, anzi il costo non deve essere eccessivo altrimenti può mettere in imbarazzo chi lo riceve. Deve essere un equilibrio tra questi fattori. Ho dato questa definizione di regalo “un qualcosa che risponde ad un desiderio di chi lo riceve, ma che non avrebbe mai il coraggio di acquistare”. Credo che se si raggiunge questo sia l’ottimo. Infatti per cogliere quella cosa che “uno desidera”, ma ...non se la sente di togliere delle risorse al suo bilancio per averla, bisogna per prima cosa conoscere bene la persona, avere per lei delle attenzioni e forse questa è la prima parte del vero regalo: il pensare a lei e capirla. Oggi siamo troppo abituati ai regali massivi, a quelli firmati, a quelli che “costano”. Non a quelli “sentiti”. Nei giorni antecedenti al Natale si è sempre indaffarati per fare il “pieno” nei supermercati, nelle vie del centro con i negozi dalle mille luci. Il “regalo” diventa parte di un elenco di oggetti da comprare, magari di corsa perché non c’è tempo per fare tutto. Non è un momento di sogno con al centro la persona cui si vuole indirizzare il regalo. È sempre una questione di impostazione della propria vita, quella che io distinguo tra “essere” o “apparire”. Chi vuole “essere”, mette nel regalo il suo sentimento, il pensiero per l’altra persona. Chi vuole apparire, sceglie il regalo che lo presenti come il più “in”, il più attento alle tendenze, quello più...., e si preoccupa molto che il regalo faccia la sua “bella figura”, che si veda che costa. Poi ci sono i regali “utili”. Questi, a mio avviso, non sono veri “regali”, fanno sicuramente piacere a chi li riceve, ma avrebbero bisogno di essere integrati da qualche cosa di “umano”, magari anche solo simbolico. Voglio portare un esempio di regalo, che per me è stato il massimo, il piu bello che abbia mai ricevuto in tanti anni: Lilly, quello della foto qui a fianco. Perché mi è così caro? Perché quando l’ho visto mi sono subito innamorato di lui? Perché è stato un simbolo importante, che mi ha parlato di chi me l’ha mandato, che mi ha trasmesso la sua giovinezza, che mi ha detto che mi considerava un suo coetaneo. Perché ho sempre desiderato un peluche e nessuno me lo aveva mai regalato. |
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