REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno II n° 1 del 19/01/2006 MISCELLANEA


Per un trekking invernale
TISCALI, nel cuore della Sardegna
Nel Supramonte una Sardegna diversa
Di Daniela Radici



Da tempo un termine curioso (una sigla? un'abbreviazione? un cognome?) ricorre sulle pagine finanziarie di quotidiani e riviste: Tiscali (azienda di telecomunicazioni) è in realtà un toponimo, foto Franco Airoldi - riproduzione vietatail nome cioè di un luogo archeologico ricco di fascino e di mistero nel cuore selvaggio della Sardegna, l'isola-continente al centro del Mediterraneo.

Ben nota soprattutto d'estate per la bellezza del mare e delle coste, la Sardegna non è forse altrettanto conosciuta al suo interno, che si rivela invece come un autentico scrigno di tesori naturali e archeologici. L’entroterra con la grande varietà di paesaggi è un teatro ideale, in autunno e in inverno, per gli amanti del trekking e del turismo outdoor. La zona più appartata e selvaggia è senza dubbio la Barbagia, antica terra di pastori, ricca di acque, foreste e animali che da sempre vivono in piena libertà. Geograficamente, questa regione è dominata dalla mole imponente del massiccio del Gennargentu, che culmina con i 1834 metri della Punta Lamarmora. In provincia di Nuoro si trova il Supramonte, grande altipiano calcareo che occupa il quadrilatero compreso tra i centri abitati di Orgosolo, Oliena, Dorgali e Urzulei. Questa zona è stata per secoli un'acropoli inespugnabile, in difesa dei genuini valori isolani; per questo motivo, intorno ad essa si è creato un alone di leggenda e di mistero, cui alludeva forse D.H. Lawrence quando, descrivendo la Sardegna in "Sea and Sardinia" parlava di un "sinistro genius loci".
foto Franco Airoldi - riproduzione vietata
Del Supramonte, che si presenta come un vasto e allungato massiccio di roccia bianca, molti turisti conoscono l'estremo lembo orientale, che si getta nel mar Tirreno con l'alta falesia calcarea del golfo di Orosei, con Cala Gonone e la Grotta del bue marino. L’entroterra è contraddistinto da valli solitarie, altipiani incantevoli e aspri canyon.
E proprio al centro del Supramonte si trova Tìscali (si pronuncia con l'accento sulla prima i): è un villaggio nuragico costruito all'interno della grande dolina che si apre alla sommità del monte omonimo, a 515 metri di quota. L’area archeologica, considerata nella tradizione locale come una fortezza naturale, simbolo della strenua resistenza degli antichi sardi alla invasione dei Romani, venne descritta per la prima volta da Ettore Paris nel 1911. Lo studioso, ricordando la difficoltà per raggiungere il sito, parla di cinque ore di cavallo da Oliena.

La scoperta dell'insediamento avvenne durante un disboscamento effettuato per produrre il carbone di legna, che veniva portato a valle lungo gli angusti sentieri di montagna, ancora oggi praticati dagli escursionisti. La zona si raggiunge ora molto più comodamente, a bordo di fuoristrada che partono dalla località Su Gologone di Oliena, famosa per la sorgente di acqua limpidissima e per il ristorante di cucina tipica.

Arrivati nella valle di Lanaitto e lasciati i fuoristrada alla fine della strada naturale utilizzata un tempo dai carbonai, si prosegue a piedi per un sentiero ripido ed a tratti anche impegnativo, per raggiungere la cosiddetta Curtigia di Tiscali: una stretta fenditura nella roccia che interrompe il versante del monte e rappresenta l'unica via di accesso al villaggio nuragico.
Il paesaggio è severo ma splendido, con pareti rocciose e vedute "aeree" che contrastano singolarmente con il dolce fondovalle coltivato.

Ci troviamo in uno degli ambienti più austeri e suggestivi di tutto il bacino mediterraneo. A parte qualche sacca di terra rossa, il terreno è esclusivamente roccioso: massi e pareti di calcare candido, blocchi incisi dalle acque, scaglie sassose che scricchiolano sotto i piedi come frammenti di ceramica.

La vegetazione è composta da lecci e ginepri, arbusti contorti in pose tragiche, tronchi annosi, foglie coriacee, solo a tratti la fioritura rosso porpora della peonia selvatica. Gli antichi abitanti, costruendo il villaggio all'interno della grotta di cui era sprofondata la volta, avevano trovato un rifugio ideale, un nascondiglio inespugnabile da invasioni nemiche. I resti di numerose capanne, disposti su vari strati, hanno permesso di datare l'età di Tiscali all'incirca tra l'età del Bronzo e la tarda età del Ferro (1500-700 a.C.), ma non si escludono momenti di vita più antichi.

Nella parte più profonda della dolina è stata registrata, anche in pieno agosto, una temperatura più bassa di diversi gradi rispetto a quella della zona centrale, dove crescono grandi alberi di leccio: nascosta e fresca, coperta da un tratto di parete calcarea con stalattiti e stalagmiti, veniva utilizzata dalle popolazioni nuragiche come "frigorifero", per conservare le sostanze più deperibili.

Questo luogo fantastico, che reca i segni di una storia millenaria, è animato oggi dalla ospitalità dei pastori, che preparano con mani esperte piatti di una cucina semplice, genuina, dai mille sapori: porceddu arrostito su legna di ginepro, erbe aromatiche, dolcetti tipici, innaffiati dagli ottimi vini locali.
Un intreccio di natura e cultura, che fa della visita a Tiscali un'esperienza speciale, adatta a visitatori dai gusti sportivi e a chi cerca in Sardegna qualcosa di più della solita vacanza "sole e mare".
Per informazioni ci si può rivolgere a Barbagia insolita tel 0784 286005 oppure a trektisc@tiscalinet.it
foto Franco Airoldi - riproduzione vietata

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