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Frammenti di storia dell’antico Egitto Gravidanza e parto nell'Antico Egitto Di Nicoletta Consumi
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La nascita nell'Antico Egitto era un momento carico di significati religiosi e simbolici e considerata come la reincarnazione che corrispondeva al ciclo quotidiano del Sole che nasce a Est, muore a Ovest e rinasce il giorno successivo. Dal punto di vista della medicina, le conoscenze erano molto avanzate. Era già nota la potenziale fecondità della donna tramite una metodologia molto particolare e naturale: una cipolla o uno spicchio d'aglio venivano inseriti nell'organo sessuale femminile e se il giorno seguente la bocca emanava un odore sgradevole, si poteva confermare la fertilità.
Gli antichi egizi possedevano anche farmaci anticoncezionali che aiutavano le donne a non rimanere incinte per un anno o due. Alcuni erano a base di cotone impregnato con polvere di dattero e miele e inserito nella vagina tuttavia non sappiamo fino a che punto funzionassero. L'aborto era invece considerato un peccato grave e quindi poco praticato. I papiri ci tramandano che il sesso del nascituro poteva essere stabilito dopo il terzo mese di gravidanza: l'urina della madre veniva versata su semi di grano e orzo insieme a datteri; se, dopo qualche giorno, cresceva il grano sarebbe nato un maschio; se cresceva l'orzo sarebbe nata una femmina. Anche se naturalmente non si conosceva assolutamente nulla di genetica, era precisa convinzione che fosse il marito il responsabile del sesso del nascituro. Lo conferma il detto: "La moglie è un campo fertile per suo marito". Moltissimi papiri del Nuovo Regno parlano della durata della gravidanza e del parto nei minimi dettagli: una stanza veniva preparata in modo meticoloso e sterilizzata, in quanto il sangue versato durante il parto era considerato profano e sinonimo di sporcizia. Si partoriva da sedute, in modo molto più naturale e confortevole sulla "sedia del parto" provvista di un'apertura centrale per consentire al neonato di uscire. Per aumentare la montata lattea della madre esistevano due modi: massaggiare la spina dorsale della donna con lische di pesce macinate e fritte oppure applicare al seno materno degli amuleti a forma di seno o con le sembianze della Dea Iside o della Dea Hator. Argomenti: #donna , #egitto , #famiglia , #società , #storia , #storia antica Leggi tutti gli articoli di Nicoletta Consumi (n° articoli 39) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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