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Viaggiare in bicicletta

Pedalando tra due mari nel Salento, per sfuggire l’inverno e gustare un anticipo di primavera!


Di Daniela Radici

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Una bellezza violenta spalancata nel sole, profumi inebrianti, riti ancestrali; lo smeraldo dei mari, gli alberi riarsi dietro muretti di pietre, vaste distese di ulivi sorvegliate da ardite guglie votive e vaporose facciate barocche preziose come merletti...
Una terra adagiata languidamente tra i mari Ionio e Adriatico, a volte desolata, brulla, deserta; a volte ricca e lussureggiante come un giardino pensile sospeso sul Mediterraneo...
Il Salento ha sempre guardato al di là del mare, all'Oriente: e ne ha ricevuto un'influenza, che tuttora serpeggia tra le mura dei borghi antichi, le architetture e gli impianti urbanistici, si insinua nei dialetti, sopravvive negli usi popolari, traspare nel gusto orientaleggiante di taluni piatti tipici...
Il cielo sempre limpido e il mare blu fanno da sfondo a tutto un patrimonio ricco di arte, di storia, di folclore, di gente con un alto spirito di ospitalità cordiale, dove non è difficile trascorrere una vacanza a misura di... bicicletta!

Cilclabile nel Salento . foto Francesco Arioldi - riproduzione vietata


E' inoltre un territorio di straordinario interesse per lo studio della presenza umana in Europa nella preistoria: numerosi dolmen e menhir e "specchie", monumenti megalitici alti anche diversi metri, indicanti antichissimi insediamenti umani si trovano nella campagna; le grotte, molte raggiungibili solo dal mare, conservano tracce umane del Paleolitico superiore e ospitano ancora un granchietto cieco, residuo di una specie esistita più di 200 mila anni fa.

Vi sono aree naturalistiche di grande interesse, come la riserva naturale Le Cesine (gestita dal WWF), i laghi Alimini, il bosco di Tricase, la zona umida di Ugento e grandi monumenti naturali quali la maestosa quercia Vallonea - esemplari unici nel Mediterraneo
Il nostro itinerario inizia da Lecce, città d'arte, capitale dello stile barocco. Il calcare marnoso locale - la tenera "pietra leccese" bianca in origine che prende all'aria un caldo colore dorato - ha consentito a scalpellini e capimastri di realizzare facciate, altari, portoni, finestre, ma anche vasi di frutta e fiori, mostri con fattezze di centauri e chimere, colonnine tortili, bizzarre cariatidi non solo sui grandi monumenti: in ogni via del centro storico non manca ad ogni edificio, pur modesto, anche un solo piccolo ornamento, quasi che ognuno abbia voluto dare il proprio contributo a creare quella che nel XIX secolo lo storico tedesco Gregorovius chiamò "la Firenze del Sud". Straordinarie la Basilica di S.Croce e la scenografica Piazza del Duomo, cui è obbligatorio dare almeno un'occhiata di notte, quando è deserta e immersa nella magia di una illuminazione sapiente... Di grande interesse anche il teatro e l'anfiteatro d'epoca romana in piazza S.Oronzo.

SanFoca di Melendugno - foto di Francesco Airoldi vietata riproduzione Il primo giorno percorriamo la campagna da Lecce a Melendugno; passando da Acaia, piccolo borgo medievale con il suo castello, raggiungiamo l'area naturale protetta Le Cesine, dichiarata zona umida di valore internazionale dal 1971: giovani guide entusiaste ce ne fanno apprezzare la flora e la fauna particolari. Il pernottamento è a San Foca di Melendugno, in un albergo immerso nella pineta della costa adriatica.

Il secondo giorno dedichiamo la mattina alla visita di siti archeologici della civiltà messapica, fiorita in queste zone. Seguiamo poi la costa zigzagando su carrarecce e sentieri tracciati ora sugli scogli, ora nella ombrosa pineta di S.Andrea. Dopo aver visitato la zona umida dei Laghi Alimini raggiungiamo Otranto, la città più orientale d'Italia, protesa nel mare con le sue bianche mura. Splendida la cattedrale romanica, che conserva il mosaico pavimentale risalente al 1100 e la cappella con i teschi degli 800 martiri cristiani.
Lungo le insenature di una costa che alterna alle alte scogliere le dune sabbiose e le spiagge - spettacolari in primavera per i mille colori dei fiori - con la terza tappa arriviamo a Santa Cesarea Terme, celebre per le acque salutari sorgenti da una grotta a picco sul mare, su cui si affacciano le finestre del nostro albergo!.

Il quarto giorno pedaliamo negli uliveti secolari e poi sulla stradalitoranea, allineata su un mare dai colori sorprendenti e dalla miriade di cavità misteriose, come quella del Ciolo: lasciare sul ponte la bicicletta e immergersi nell’acqua di smeraldo è quasi obbligatorio! Tornati in sella, vediamo ben presto all’orizzonte il faro di Santa Maria di Leuca svettare sulla punta estrema che divide i due mari Adriatico e Ionio.
Accanto sorge il celebre santuario De finibus terrae, meta di pellegrinaggi. Il quinto giorno, lasciata Leuca con le sue ville dalle singolari architetture orientaleggianti, sfioriamo le lunghe spiagge della costa ionica verso Ugento e poi Gallipoli, che denota l’influenza greca già nel nome: “kalè polis”, città bella.
Dall’aspetto decisamente orientale, Gallipoli è divisa in due parti, unite da un ponte di pietra a sette arcate costruito nel 1600: la città vecchia, arroccata su un isola calcarea, tutta circondata da mura su cui si aprono scorci panoramici, e i quartieri moderni, vivaci ed accoglienti.

Il quinto giorno continuiamo a risalire la costa passando per Porto Selvaggio, parco istituito vent’anni fa, dove regna sovrana la macchia mediterranea sulle falesie punteggiate di grotte e affacciate sul blu dello Ionio.

L’ultima tappa, prima del ritorno a Lecce, si svolge nelle campagne di Nardò e Copertino, grandi produttori di olio e di vino, dove le masserie fortificate, spesso trasformate in accoglienti agriturismi, conservano tutto il loro fascino antico. Un altro aspetto non trascurabile del Salento è la gastronomia: questa terra meravigliosa ricca dei prodotti del mare, dell’agricoltura e della pastorizia, offre una cucina dai sapori semplici e genuini.
La formula “senza fretta, turista in bicicletta” dell’organizzazione Italiainbici (tel 035-664460, www.italiainbici.it) che propone questa ciclovacanza di una settimana nel Salento provvede anche al trasporto bagagli, alla guida e all’assistenza di un pulmino.

Le foto sono di Francesco Airoldi - riproduzione vietata



Argomenti:   #bici ,        #bicicletta ,        #salento ,        #turismo



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