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I presìdi del libro

Piccoli gruppi di lettura crescono, per diffondere la cultura

Di Anna Cosseddu

Cogliamo l’occasione dataci dall’inaugurazione dei Presìdi del libro in Sardegna, che si è tenuta il 4 Marzo scorso ad Arzachena, per parlare dell’Associazione Presìdi del libro, una realtà oggi importante e preziosa, nata nel 2001 da un’idea dell’editore Laterza: l’importanza della promozione del libro e della lettura “dal basso”.

I Presìdi del libro, nati in Puglia, diffusi in Piemonte, Campania e recentemente anche in Sardegna, sono, per stessa definizione del presidente dell’associazione, Giuseppe Laterza, “progetti per diffondere la lettura, utili, probabilmente indispensabili in un paese come l'Italia, in cui si legge poco”. L’idea è semplice e vincente: visto che il modo migliore di promuovere un libro resta ancora il passaparola, perchè non creare degli incontri di passaparola che uniscano i lettori in uno scambio di opinioni e pensieri intorno alla lettura? I gruppi di lettura certo non sono un’invenzione nuova, esistono e sono diffusi ovunque sul territorio, ma il valore aggiunto in questo caso è dato dalla loro valorizzazione, data dalla costituzione di una rete organizzata e stabile, composta da persone e istituzioni che in modi e forme diversi contribuiscono alla diffusione del libro e della lettura.

I “piccoli Presìdi del libro”, quelli appena nati, si occupano di organizzare gruppi di lettura cui partecipano soggetti di età e ambienti diversi, e promuovono progetti di lettura che coinvolgano e sensibilizzino alla collaborazione enti locali, associazioni ed imprese.

Gli obiettivi dei presidi più consolidati invece crescono con il crescere della loro importanza. Si occupano di organizzare manifestazioni letterarie, mostre ed eventi che abbiano come protagonisti assoluti il libro e la lettura; hanno inoltre il compito di “fare opinione”, attirando l’attenzione dei mezzi di comunicazione nazionali e locali, e di creare una rete di conoscenze e di scambio di esperienze con editori, librai e bibliotecari.

Per avere un’idea più “calda” di cosa significhi concretamente vivere i Presìdi per coloro che li fanno nascere, siamo andati nel sito internet dell’Associazione Culturale Maidirelettere, della Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari, giovanissimo presidio ricco di entusiasmo. Leggiamo:
“Siamo un gruppo di persone di età, interessi e bagaglio di studi differenti che si incontrano una volta al mese per parlare liberamente e allegramente (la noia non è di casa nei nostri incontri!) di libri e autori.
Ognuno di noi propone un libro al quale è particolarmente legato o che vuole semplicemente far leggere agli altri 'presidianti' e la volta successiva chi ha letto il libro prescelto (di solito tutti i presidianti) commenta e critica (positivamente o negativamente) il testo letto.
Si tratta di semplici pareri, che non hanno nulla a che vedere con le critiche degli 'esperti' del settore. In nostro motto potrebbe essere DE GUSTIBUS DISPUTANDUM EST.
Dagli incontri del presidio poi, scaturiscono anche incontri e dibattiti con gli autori”.

E’ facile immaginare come i Presìdi rispondano al bisogno di dialogo e di confronto dei lettori, aiutino il libero scambio di idee e di opinioni, lo sviluppo della cultura e dell’amore per la lettura, ma anche (di conseguenza) servano a pubblicizzare i libri, farli conoscere e farli leggere. Una filosofia di valorizzazione che risulta quindi forte e vincente, grazie alla capacità di riunire allo stesso tempo le esigenze del pubblico e degli editori.

Argomenti:   #cultura ,        #lettura ,        #libro ,        #società



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