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Anno II n° 6 del 30/03/2006 PRIMA PAGINA |
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Che strazio, c’è l’ora legale!
Di Cricio & Tati
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Non so se capita anche a voi, ma quando cambia l’ora, noi non riusciamo più a ritrovarci. Le giornate passano un una continua stanchezza, ci sentiamo rimbecilliti. E capita ad entrambi, con ritmi di vita diversi e con esigenze e modi diversi. Questo due volte all’anno. Ma perché ci devono rovinare alcune settimane di vita ?
La prima giustificazione è “l’ora universale”. Ma che cavolo vuol dire? Vuol dire che a tutto il modo viene inflitta questa sofferenza! Non vuole dire altro. Leggo su giornali autorevoli che questa è una idea di Benjamin Franklin, si già, a parte che anche i geni possono sbagliare, mi sembra sinceramente una idea ottocentesca, quando si lavorava usando essenzialmente la luce del sole, la luce elettrica era una cosa da ricchi e certo lampade a petrolio e candele non erano efficienti. Allora certo che era opportuno alzarsi con il sole e coricarsi al tramonto. Ma questo lo facevano già! Il vero problema è nato nella prima metà del secolo scorso, quando la “fabbrica e l’ufficio” iniziarono a scandire e vincolare la nostra vita. Ma allora effettivamente la luce elettrica la si accendeva quando il sole non illuminava. Oggi gli uffici ed i negozi hanno le luci accese sempre, spesso anche quando non c’è nessuno per permettere il controllo della “sicurezza”, le case vivono solo dopo il tramonto. Ma allora perché ci devono rovinare alcune settimane di vita? Non pensiamo poi ad altre giustificazioni che ritrovo scritte:
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