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La tassa del lusso ai non sardi Le tasse in Sardegna colpiscono i vacanzieri Ma occorre l’ok dalla Corte Costituzionale Di Valerio Pinna
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Giovedì 4 maggio il Consiglio Regionale della Sardegna ha approvato, tra molte polemiche, il progetto del presidente Renato Soru. Il progetto consiste nell’applicazione di un’imposta sui beni dei non residenti nella regione. Gli oggetti nel mirino del presidente sono le seconde case (case-vacanze), le navi (yatch) e aeromobili. Il presidente giustifica tale imposizione fiscale come un modo per recuperare le quote Iva e Irpef mai ottenute dallo Stato e dovute alla Sardegna poiché regolata da uno Statuto speciale. La cifra ammonterebbe a circa 900 milioni di euro. Oltre questa motivazione viene sottolineato un importante punto che secondo Soru viene troppo spesso trascurato: la tutela ambientale. I turisti prediligono la Sardegna ad altre località estive perché apprezzano i paesaggi e le condizioni ambientali, per questo motivo è opportuno rendere i fruitori “soggetti attivi” dell’economia ambientale della regione applicando una tassa sul lusso: “Il ricavato andrà investito sul turismo e sull’immagine della regione”.
Tra gli oppositori compare Mauro Pili, ex presidente ragionale e deputato di Forza Italia. Nelle pagine de La Nuova Sardegna del 6 maggio 2006, definisce l’imposta «una tassa boomerang contro il turismo e contro l’economia sarda» soffermandosi su l’aspetto speculativo immobiliare. Secondo Pili in questo modo verranno colpiti pesantemente i «possessori di residenze estive […] che hanno investito la liquidazione della pensione e che miliardari non sono», e che quindi saranno costretti a vendere ad un costo ribassato le loro proprietà, evitando così di affrontare un’ingente spesa di mantenimento. Tra gli altri oppositori al provvedimento compaiono anche i capigruppo di An, Udc, Uds che hanno previsto le drastiche conseguenze che verranno a crearsi: «Gli investimenti saranno fatti altrove e italiani e stranieri preferiranno altre mete». Soru risponde attraverso le pagine di Repubblica, in un'intervista rilasciata ad Alberto Statera il 6 Maggio: «Non farà dei «continentali» dei nemici? “Per carità, nemici solo per una piccola tassa sui valori immobiliari che si sono incrementati di centinaia di volte e che si valorizzeranno ancora per la politica di tutela ambientale? I continentali sono gli amici più vicini. Chiedano la residenza in Sardegna, li accoglieremo a braccia aperte”. Non andranno in Costa del Sol? “Una piccola tassa non sposta le preferenze dei turisti e dei proprietari di seconde case diventate uno straordinario investimento”». Argomenti: #sardegna , #tasse , #vacanza Leggi tutti gli articoli di Valerio Pinna (n° articoli 4) |
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