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Viaggiare in bicicletta

L’itinerario ciclabile lungo il fiume Elba

Dalla cittadina boema di Melnik, che domina dall’alto la zona in cui l’Elba riceve le acque della Moldava -il fiume di Praga- fino a Dresda, in Sassonia

Di Daniela Radici

Foto di Giudo Conti - vietata duplicazione Una sinuosa "e" blu è il logo della ciclovia che si snoda per ben 860 chilometri dalla Repubblica Ceca alla Germania del Nord lungo il corso dell’Elba. Questo fiume europeo nasce infatti nella Boemia settentrionale dai monti dei Giganti al confine con la Polonia e attraversa varie regioni tedesche, prima di gettarsi nel mare del Nord presso Amburgo.
Ne percorriamo la parte centrale: 200 chilometri sui pedali per andare dalla cittadina boema di Melnik, che domina dall’alto la zona in cui l’Elba riceve le acque della Moldava -il fiume di Praga- fino a Dresda, in Sassonia.

L’antica Melnik, circondata da vigneti e conosciuta per il suo vino (si dice che la vite fosse coltivata qui fin dal 921), conserva il castello che fu per secoli residenza delle regine e principesse di Boemia. Alcune sale sono oggi adibite a galleria d’arte barocca boema, altre a museo del vino e altre ancora a ristorante. Il cortile è decorato con un doppio ordine di arcate risalenti al 150O. Dallo slargo tra il castello e l’imponente chiesa tardo-gotica di San Pietro e Paolo si gode un ampio panorama sulla campagna e sulla confluenza dei due fiumi, solcati dal lento incedere delle chiatte
Foto di Giudo Conti - duplicazione vietata
Dopo una pedalata di 50 chilometri raggiungiamo Litomerice. La cittadina, grazie alla buona posizione sulla sponda dell’Elba alla confluenza con il fiume Ohre, fu per secoli fiorente centro di commerci. Conserva un centro storico di grande valore, con edifici gotici e rinascimentali, molti dei quali nascondono antiche cantine a più livelli (alcune sono aperte al pubblico).

Altri 50 chilometri lungo la riva destra dell’Elba -sempre placido al nostro fianco- ed ecco Decin, importante porto fluviale, circondata da verdi colline. Fulcro del centro storico è piazza Masarik, cinta da case d’epoca. Per una viuzza scavata nella roccia si sale al castello, preceduto dal Giardino delle rose.
Foto di Giudo Conti - duplicazione vietata
A 14 chilometri da Decin, mentre l’Elba scorre nella valle incassata tra le “muraglie di Decin”, si trova Hrensko, un insieme di ville e alberghi allineati lungo la sponda della Kamenice. Questo piccolo fiume dalle acque limpide prima di gettarsi nell’Elba attraversa un gioiello di natura poco noto in Italia, il Parco Nazionale della Svizzera Boema. Hrensko è la porta naturale di questo paesaggio fiabesco: straordinarie formazioni di arenaria plasmate dall’azione degli agenti atmosferici svettano nella foresta e creano uno spettacolo goticheggiante di pinnacoli di roccia che ci lascia a bocca aperta... ci sembra di essere tornati bambini, protagonisti di un racconto dei fratelli Grimm!

Subito dopo Hrensko incontriamo il posto di frontiera con la Germania.
Attraversiamo il fiume su uno dei traghetti che si trovano con frequenza (mentre rari ponti scavalcano l’Elba) per raggiungere Bad Schandau, graziosa località termale. Più avanti, a presidio di un’ansa del fiume, la fortezza di Konigstein è un imprendibile nido d’aquila nato nel Medioevo come maniero del re di Boemia e rimasto praticamente intatto dal 1500. In gran parte visitabile (si sale con un ascensore), offre dal cammino di ronda un magnifico panorama sul fiume e i monti della Lusazia e della Boemia.

Obbligatoria a Pirna, immortalata dalle “Vedute” del Bellotto, una sosta per visitare la casa del famoso pittore veneziano che qui lavorò nella seconda metà del 1700.

A Pillnitz, luogo di delizie in stile barocco voluto dai principi elettori di Sassonia, l’imponente Wasserpalais si specchia nel fiume preceduto da un’ampia scalinata e circondato dal giardino risalente al 1780.

Ed eccoci a Dresda, la meta del nostro magico viaggio sulle sponde verdeggianti dell’Elba. Detta “Firenze sull’Elba” per le splendide architetture rinascimentali e barocche e le raccolte di opere d’arte, fu distrutta da un bombardamento il 13 febbraio 1945. Ora è quasi completamente ricostruita e tornata, dopo cinquant’anni di DDR, ad affacciarsi sull’Europa.


Foto di Giudo Conti - duplicazione vietata



Argomenti:   #bici ,        #bicicletta ,        #elba ,        #turismo



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