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 Anno II n° 11 del 08/06/2006    -   TERZA PAGINA


Frammenti di storia dell’antico Egitto
Il racconto di Sinuhe

Di Nicoletta Consumi


Ho passato tutto il pomeriggio a tradurre passi del Racconto di Sinuhe, tanto che ormai penso direttamente in medio egiziano! Sono un caso patologico. Chi è Sinuhe? E' l'opera più documentata del Medio Regno è stata ritrovata su papiri, ostraka e vasi interi (vaso di oxford). E' un romanzo storico, l'equivalente dei nostri "Promessi Sposi", e appartiene al filone lealistico ovvero a quei racconti che hanno una morale incentrata sulla lealtà al sovrano e di come questa dia comunque esito positivo anche se una persona ha passato diverse traversie. Sinuhe, in egiziano SA NEKHET, figlio del Sicomoro (albero sacro della Dea Hathor) era l'addetto all'appartamento regio sotto il sovrano Amenemhat I (si pensa sia esistito veramente). Nel nuovo regno, il racconto di Sinuhe fu trascritto più e più volte nelle scuole degli scribi che scrivevano sotto dettatura per imparare il geroglifico, alle volte riportando madornali errori di distrazione hihihihi (a noi pervenuti!). Per loro era l'opera più famosa della loro età classica. Sappiamo che il racconto di Sinuhe era il romanzo preferito di Senmut, architetto e amante della faraona Hatshepsut.

In breve: Amenemhat I viene assassinato nel suo trentesimo anno di regno, suo figlio Sesostri I è impegnato in una campagna contro i Libici, viene avvertito della morte del padre. Sinuhe, sente le parole dei messageri e rimane terrorizzato, pensa che ne possa conseguire una guerra civile e teme di essere incolpato perchè addetto all'Harem del palazzo (i peggiori intrighi e cospirazioni ai danni dei sovrani avvenivano SEMPRE tra le mura dell'Harem, a tramare erano le mogli che premevano per la successione del proprio figlio a scapito di altri). Fugge, si nasconde tra i cespugli, percorre tutto il delta e giunge sino al Vicino Oriente. Viene accolto bene dai beduini siro-palestinesi. Sinuhe ha successo in terra straniera, sposa la figlia del capo tribù beduino e ha tanto bestiame. Alla fine, dopo varie vicessitudini, che qui non sto a raccontare, Sesostri I viene a sapere che il suo antico funzionario vuole tornare a casa (morire fuori dall'Egitto era impensabile per un egiziano), per sua benevolenza Sinuhe torna a corte. Entra nel palazzo vestito all'orientale, con barba lunga e la regina caccia un urlo nel vederlo(probabilmente fu lo stesso effeto di vedere un marziano!). Come dono per il suo ritorno e per la sua lealtà incondizionata al sovrano Sesostri I, gli viene preparata una bellissima tomba, cosa alquanto consueta a quei tempi, non ci deve stupire.

Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio perchè avete appena risentito la breve presentazione del romanzo che dirò alla profe il giorno dell'esame, prima di cimentarmi nella traduzione dal geroglifico all'italiano. Ma questa è un'altra storia... Che ne dite? Può andare come breve introduzione?

Se siete curiosi di vedere il testo geroglifico intero di Sinuhe che ho tradotto, guardate



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