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 Anno II n° 12 del 22/06/2006    -   PRIMA PAGINA



Esami: annulliamoli...
La proposta del Codacons è ragionevole?
Di Cricio


Gli esami di maturità sono una buffonata? Per molti versi si, ma è altrettanto una proposta indecente quella del Codacons di annullare le prove perché sono apparse su internet.

Da che mondo e mondo gli studenti si sono sempre arrabattati per cercare di fregare i professori, e i professori, ben sapendo di essere meno capaci dei loro allievi, hanno sempre cercato il modo di impedire o per lo meno di rendere minime le “copiature”. Una lotta all’ultimo sangue in cui i professori sono sempre stati perdenti. Oggi, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e di archiviazione dell’informazione, il tutto è semplicemente diventato più facile per gli studenti, e quindi smettiamola di scandalizzarci.

Se una volta uno studente scriveva chilometri di formule con calligrafia minutissima su fogliettini microscopici da infilarsi nell’elastico delle mutande, oggi le tecnologie di archiviazione si avvalgono di chiavette, di palmari, e altri piccoli mezzi in grado di contenere un'intera enciclopedia. Con i telefonini e con internet si può rapidamente entrare in contatto con l’esperto. Allora? Come si può pensare che se qualcuno riesce ad avere i testi qualche ora prima si debba distruggere il lavoro di tanti altri allievi che non sono riusciti a fare altrettanto, e che quindi hanno sostenuto l’esame secondo le regole stabilite? E poi è tutto da dimostrare che avendo avuto il testo prima un compito possa essere effettivamente e necessariamente perfetto.

È giusto questo? È onesto cancellare le aspettative di centinaia di migliaia di studenti? Chi ci dimostra poi che quanto pubblicato su internet non sia casuale? Chi può dire che non sia un semplice caso? Ci rendiamo conto di quali milioni di comunicazioni si muovono nel modo virtuale in pochissimo tempo?

Però la mia riflessione va ancora oltre.
È il tipo di esame che è sbagliato. Un esame che è ancora ancorato al concetto nozionistico e non di “maturità”. Cosa vuol dire avere qualche ora prima la traccia? Solo poter raccogliere informazioni, informazioni che fanno parte del bagaglio della conoscenza e che sono disponibili a tutti. Quindi nulla di strano, nulla di negativo: solo la capacità di “trovare quello che serve” è la capacità che indica maturità.

Su questa linea dovrebbe muoversi la metodologia di esami moderni: la capacità di trovare le informazioni ed elaborarle in modo “maturo”, distinguendo le bufale dalle cose reali e traendone conclusioni intelligenti. Le traduzioni di testi greci o latini o di altra lingua non fanno parte della “maturità”, solo di una abilità, ma questo vorrebbe dire stravolgere i concetti classici del scuola, quelli che esigono la conoscenza dei testi antichi “a memoria”, come l’insegnante in Amarcord di Fellini.

Ma forse per cambiare questo occorrerebbe una maggiore maturità di chi propone le forme con cui si svolgono gli esami.
Sicuramente esami come quelli attuali sono poco utili per misurare il raggiungimento delle capacità intellettuali, e quindi si potrebbero abolire, risparmiando soldi e fatica.



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