REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno II n° 14 del 20/07/2006 IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Tv o Radio? Tvfonino, grazie
Di Anna Cosseddu


Le frontiere della televisione volano, e la trasmissione dei programmi si sposta su mezzi sempre più leggeri ed effimeri: i telefonini. Ma cos'è e come funziona questa novità che proprio adesso, in questi mesi, sta facendo il suo ingresso nel mercato italiano della telefonia mobile?

A differenza dell'offerta video che finora ha caratterizzato gli operatori mobili, un'offerta basata su brevi blocchi di pochi secondi da scaricare a pagamento, nella nuova tv mobile la diffusione è affidata ad uno standard differente: il DVB-H, (Digital Video Broadcasting – Handheld). È lo standard del consorzio europeo DVB studiato per trasmettere programmi TV, radio e contenuti multimediali ai dispositivi handheld, cioè ai telefonini e ai palmari. Si tratta di uno standard che garantisce mobilità, schermi ridotti, ridotto consumo delle batterie e che combina gli standard del video digitale con l'Internet Protocol: suddivide cioè i contenuti in pacchetti di dati più facili da trasferire sul cellulare e leggibili con fluidità da parte dell'utente; in questo modo il peso dei dati si riduce ed è possibile trasferirli conservando un'alta qualità video.

La trasmissione in DVB-H naturalmente si avvale di cellulari speciali, dotati di schermi ad alta risoluzione, con diagonali di circa tre pollici. Da tempo numerosi produttori di cellulari, come Philips, Siemens, Motorola, si sono messi al lavoro per progettarli, ma per ora è la Nokia a guidare le fila. Il noto marchio finlandese prevede ben 300 milioni di utenti nel mondo entro la fine del 2006 .

Lo scetticismo di alcuni esperti sulle probabilità di successo di questa nuova forma di trasmissione televisiva è ancora alta, ma finora sembra comunque prevalere (almeno in Italia) l'entusiasmo e l'ottimismo che molto spesso hanno accompagnato l'ingresso di nuove tecnologie sul nostro mercato. I limiti della tv mobile sono dovuti soprattutto alla copertura del segnale, visto che lo standard DVB-H ha bisogno di un segnale molto potente (superiore a quello che occorre per trasmettere il digitale terrestre), ha bisogno di più trasmettitori, e ha bisogno anche che le frequenze ad esso dedicata rimangano riservate.
E' ancora tutto da vedere poi come riusciranno a rapportarsi tra loro i fornitori di contenuti televisivi e gli operatori di telefonia mobile. Per ora l'H3G e la Tim hanno acquistato il diritto di ritrasmettere per i propri clienti i canali più famosi, ma il nuovo mercato (e le nuove concorrenze) sono in questo caso ancora tutte da inventare, e quindi molto difficili da prevedere.

Quello che è certo è che, visti gli ingenti investimenti che quasi tutti gli operatori hanno fatto in questo campo, sicuramente il fenomeno non è da sottovalutare. La televisione con questa tecnologia cerca di avvicinarsi alla filosofia della radio, ha la capacità di seguire l'utente: da compagna privilegiata delle casalinghe, mira ora a far compagnia ai manager impegnati, agli studenti pendolari e alle signore in vacanza. Solo il futuro (molto prossimo) potrà mostrarci se ci riuscirà.

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