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 Anno II n° 16 del 21/09/2006    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


In memoria di Oriana Fallaci
La rabbia dell’orgoglio

Di Annamaria Gengaro


Il corpo di Oriana Fallaci ha compiuto il suo ciclo, ma la sua voce non si è spenta, anzi, ora si leva più alta che mai, entrando d’impulso nei pensieri anche di coloro che finora l’avevano ignorata, insultata od odiata. Quella voce nasce dalle parole scritte, che nessuno potrà mai cancellare, e viaggia con tono sommesso per raggiungere il fondo dei nostri cuori, con l’orgoglio della rabbia della ragione inascoltata, e con la forza del dolore vissuto attraverso le lacrime degli altri oltre che attraverso le proprie carni.

La sua denuncia dell’arroganza degli uomini che vogliono leggere nelle parole criptiche, scritte da uomini in nome di un Dio, la supremazia del loro credo, la superiorità del loro essere uomini, il loro diritto di dominare su chi non ha difese, il disprezzo per chi non condivide le loro idee e per la vita stessa, la sua difesa profondamente onesta della libertà di pensiero, del suo essere donna e del suo diritto di vivere secondo i suoi canoni, il rifiuto viscerale per ogni imposizione intellettuale, a costo dell’ostracismo, hanno segnato un pezzo della nostra storia passata, e sottolineeranno, di certo, il nostro futuro.

Proprio mentre il suo corpo si spegneva, ancora una volta il mondo occidentale si stava scontrando con il medioevo islamico, che rivendica l’offesa delle parole del Pontefice Cristiano, al sol fine di cavalcare un’onda che porti al dominio di parte.

L’ignoranza intellettuale in cui son tenute le masse non concede critica, ed il mondo mediorientale vive il suo medioevo, con le sue crociate al contrario, verso quest’occidente miserrimo e corrotto, demonizzato a tal punto da legiferare per mettere al bando gli animali da compagnia, come disprezzo per un’usanza importata dal nemico.

Ora non potranno più nascere nuove battaglie per Oriana Fallaci, ma, come sempre succede, le sue parole saranno sempre più significative e presenti nel mondo, e molti le ricorderanno, piegandosi alla forza della loro ragione e rispettando l’orgoglio della loro rabbia.



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