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Anno II n° 17 OTTOBRE 2006 PRIMA PAGINA |
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Lo sbuffo
Stiamo andando a schifio!
Ma i politici si preoccupano della loro 'immagine'
Di Giovanni Gelmini
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A Napoli 35 mila tonnellate di rifiuti accumulati nelle strade, l’Istat ci comunica che la povertà nell’Italia del sud è insopportabile, gli immigrati clandestini che lavorano in nero e il “nero” fiscale sono una piaga dilagante, le imprese statali dei trasporti sono allo sfascio, la scuola è disastrata, il sistema imprenditoriale boccheggia, e... aggiungete tutto quello che volete il concetto è chiaro: la Politica non funziona.
Ma proviamo a capire di cosa si preoccupano i politici. Come Celentano nel “mondo in mi7 a ” provo a sfogliare i giornali. Sicuramente nelle ultime settimane la finanziaria ha tenuto banco. Anche qui sembra più per opposizioni di facciata. Ci sono due fatti in cui i politici hanno mostrato la loro vera faccia. Il caso delle intercettazioni Telecom e quello recentissimo del Test sulla droga fatto dalla “Jene” sui parlamentari. In tutti i due casi appare una esigenza primaria del mondo: coprire tutto. Ovvio, tutti hanno paura che esca qualcosa di “antipatico”. Chi non avrebbe queste paure? Forse i cittadini normali. Se i politici sono così sensibili alla loro privacy vuol dire che hanno da nascondere molto. Quello che li preoccupa non si lega alla dovuta cautela cioè che alcune notizie, nel caso sfuggissero, metterebbero in difficoltà progetti in fase di formazione o trattative delicate; si tratta di cose vecchie o di comportamenti che ai loro elettori porrebbero dare fastidio. E ci credo! Quanti elettori rivolterebbero il loro parlamentare se risultasse che per meglio svolgere le sue funzioni fa uso di droga? Quanti se scoprissero che invece di occuparsi della strada che da decenni aspetta di essere finita e che risolverebbe i problemi della loro mobilità, si occupano della spartizione di una torta derivante dall’appoggio al Tizio piuttosto che al Caio? O peggio: che non si occupano di nulla? Ma anche se i politici tentano di tenere nascoste queste cose, i cittadini hanno sempre minore fiducia in loro, perché i risultati della politica sono sotto gli occhi di tutti e non si possono oscurare. Anche se Casini e Rizzo propongono test sulla tossicodipendenza obbligatori da rendere pubblici, si sa che tutto verrà sommerso nelle nebbie di Roma. Comunque occorrerebbe molto di più: limitazione della legge sulla privacy per i pubblici rappresentati alle sole vicende strettamente personali che non implichino “giudizio politico”, eliminazione del reato di diffamazione verso i politici di qualunque ordine e grado, se non contengano accuse infamanti e gratuite, obbligo a dimettersi e sospensione dalla eleggibilità per almeno 10 anni per i reati contro lo Stato (evasione fiscale, ecc.) e corruzione o concussione, e adottare tutti quei provvedimenti che smantellino l’idea che un politico è intoccabile. L’incarico di rappresentate politico deve basarsi su un rapporto fiduciario, pertanto qualunque elemento in grado di influenzare tale rapporto deve essere pubblico. Altro che pensare che i politici debbano godere di impunità e protezioni particolari. Non solo non sono sopra le leggi, ma devono avere doveri di integrità ben maggiori degli altri cittadini. Più o meno quindici anni fa usciva tangentopoli e nasceva la Lega Nord. Chi ha sperato che spazzassero via la corruzione è rimato deluso. La Lega Nord si è integrata al potere e tangentopoli ha lasciato in carcere poche persone. Anzi ora sempre più forti si fanno sentire i tam tam per la riabilitazione dei corrotti. Così il cerchio si chiude ed i politici, secondo loro, potranno andare avanti a trafficare a “modo loro”. Ma sarà così o uscirà un’altra lega Nord ed un’altra Tangetopoli?. Credo che i cittadini non aspettino altro, ma sono pessimista: se usciranno finirano anche loro come le precedenti, inglobate dal potere. Almeno cambiassero i personaggi. |
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