Il computer e la rete Internet sono entrati a far parte della vita di milioni di persone in tutto il pianeta. La loro diffusione sta facendo sì che moltissimi individui riescano a comunicare e scambiare tra loro testi voce e immagini ad una velocità incredibile ed impensabile fino a qualche decennio fa. Il tanto atteso “duemila” era immaginato come l’anno grazie al quale, alzando gli occhi al cielo, sarebbe stato possibile vedere automobili volanti e chissà quali altri stupefacenti marchingegni; nessuno forse aveva ipotizzato che sarebbe stato possibile far pervenire, in meno di tre secondi, una lettera da Roma a New York o acquistare qualcosa senza muoversi da casa.
Le parole chiave di questa “rivoluzione” sono Internet e comunicazione: viviamo in quella che viene chiamata “l’era della comunicazione” e il principale volano di questa realtà è la rete, globale, che collega punto a punto tutto il pianeta.
La comunicazione di questo nuovo millennio è qualcosa di abbastanza diverso da quella che avevamo conosciuto fino a pochi anni fa: utilizza strumenti nuovi, telematici, dati dall’unione del caro e vecchio telefono e del computer portando con se un carico di novità difficile da gestire per chi si trova ad utilizzarle, o in ambito lavorativo o per scopi personali. Molte attività lavorative che per oltre un secolo hanno operato più o meno nello stesso modo ora si trovano a fare i conti con bytes, immediatezza, interattività, motori di ricerca, videoconferenze, blog, forum e chat.
Ad esempio, i nuovi strumenti della comunicazione stanno pian piano rivoluzionando le abitudini delle varie redazioni giornalistiche. L’avvento di telefonini, telefoni satellitari, computer portatili e di canali all news 24 ore al giorno che diffondono notizie da tutto il mondo, fa sì che il vecchio metodo dell’approfondimento curato della notizia vada un po’ perdendosi a favore dell’immediatezza.
Ma la vera novità culturale è rappresentata anche per i giornali dalla comunicazione elettronica e virtuale di Internet. La rete trasforma sempre più il pubblico dei lettori passivi in lettori “interattivi”, pronti a fornire informazioni fresche che vanno a diventare a loro volta nuove fonti di notizie. Il giornale può fare una sua scelta strategica, come quella di non sbarcare in rete, dettata da fattori economici o sfiducia nel nuovo mezzo; per l’impresa giornalistica Internet rimane pur sempre una via parallela, che integra il prodotto cartaceo e offre nuovi sbocchi di approfondimento. Il giornalista non può invece rinunciare al web, perché rinuncia così a stare nel mondo “in tempo reale”, a cogliere, in pochi secondi, informazioni ricavate da un intreccio di siti, e rinuncia ad aumentare la sua competitività.
La nuova nozione di giornalismo on-line influenza anche la produzione del giornale classico. La differenza tra le testate la faceva una volta l’abilità del cronista, attento a percorrere alcune strade rispetto ad altre, e quindi a determinare chi dava e chi riceveva il «buco». Ora le notizie di spessore internazionale, nazionale (a volte anche locale) transitano sulla rete ancor prima di essere battute dalle agenzie, portando sicuramente un’informazione più diffusa ma anche un equilibrio tra i giornali difficile da rompere. Il fatto che tutti possano avere accesso alle notizie, e che per contro tutti possano produrle, potrebbe far pensare che non c’è più demarcazione tra il giornalista vero e chi si inventa tale.
Organici ridotti e competenze trasversali; sono queste le caratteristiche che contraddistinguono le moderne web redazioni. Un giornale o portale on line fa riferimento ad una comunità che comprende i lettori, ma anche i redattori e i collaboratori esterni. I giornalisti on line non possono esimersi dal fare i “selezionatori” di quello che viene chiamato il mare magnum dell’informazione. La quantità di informazione che transita giornalmente in rete è notevole e se questo rappresenta un vantaggio l’insidia che si nasconde è quella di dare per “buone” notizie senza alcun fondamento, a favore dello scoop e a discapito della realtà.
Ẻ possibile che il giornale che tutti i giorni leggiamo possa essere concepito secondo i nostri gusti e le nostre esigenze? Nella gran quantità di informazione che circola in rete è possibile distinguere i contenuti e personalizzarli? I nuovi media sono strumenti in grado di lavorare in base alle esigenze, alle capacità, alle iniziative, agli stili del singolo utente, invece che della massa. Con i nuovi mezzi il lettore è messo in grado di determinare il proprio percorso all’interno di un testo multimediale. L’informazione personalizzata si realizza con i primi giornali digitali, leggibili attraverso ipertesti personalizzabili in base alle preferenze del lettore.
In quest’ottica si sviluppano a velocità sempre maggiore i blog a carattere informativo dichiarato, o quelli che sfruttano la possibilità di essere “editori di se stessi”, diventando produttori e consumatori di notizie allo stesso momento.
Grazie all’immediatezza data dalla rete e dagli strumenti sempre più potenti per documentare e osservare i fatti e gli eventi quotidiani, web e informazione diventano sempre più alleati nel palinsesto del lettore “informatizzato”, fino a che, in un futuro non troppo lontano, diventeranno parte integrante della giornata tipo di un lettore: la notizia non teme smentite.
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