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Anche in Italia l’uso eccessivo delle nuove tecnologie diventa una malattia

Uno studio condotto dall’Università di Palermo dice che il 90% dei ragazzi soffre di dipendenza da internet, chat, blog e cellulare

Di Sara Giostra

Vi ricordate della “sindrome di Hickicomori” o “del giapponesino”, così chiamata perché estremamente frequente fra i giovanissimi giapponesi,che vivono la loro vita esclusivamente usando il videogiochi o navigando in Rete? Bene, non è necessario andare fino in Giappone per trovare giovani ossessionati da Internet e nuove tecnologie. In Italia ormai è un dato certo: 9 giovani su 10 sono 'malati' di internet, chat, blog e cellulare! Sono ragazzi che trascorrono gran parte della loro giornata in casa relazionandosi esclusivamente con il proprio pc e preferendo la dimensione virtuale a quella reale. E’ una vera e propria malattia o “tecnodipendenza” come la chiamano gli psichiatri che hanno partecipato allo studio, condotto dal Dipartimento di Neuroscienze Cliniche e dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Palermo, svolto su 412 ragazzi di età compresa fra i 17 e i 21 anni, per valutarne la dipendenza da tecnologie e l’eventuale correlazione con patologie psicologiche e mentali.

Secondo tale ricerca presentata nel mese di ottobre a Montesilvano (PE) dove è in corso il XLIV Congresso della SocietàItalianadiPsichiatria il 90% degli under 21 usa in modo compulsivo le nuove tecnologie, di questi oltre 100.000 ogni anno sviluppano una forma di psicodipendenza, piu' frequente nei maschi. Inoltre, un giovane su cinque fra i 'tecnodipendenti' e' anche affetto da un disturbo della personalita' intesa come difficolta' di relazione o da altra patologia mentale.Insomma non abbiamo a che fare in questo caso con abuso o uso incontrollato di sostanze stupefacenti, alcool o fumo o gioco d’azzardo. Si tratta piuttosto di nuove dipendenze che sono nate con l’avvento e la diffusione delle nuove tecnologie che hanno contribuito a trasformare la modalità di comunicazione e i comportamenti, le relazioni e gli stili di vita degli individui e della società.

“Si parla di dipendenza se il ragazzo ha sintomi di astinenza quando è costretto a stare lontano dal computer o dal telefonino e se ci sono segnali che indicano la perdita del contatto con la realtà – ha spiegato (su www.saluteeuropa.it/news) Daniele La Barbera, Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Palermo e responsabile dello studio – I giovani “intossicati” dalle tecnologie si assentano da scuola per un numero rilevante di giorni senza una reale giustificazione o addirittura l’abbandonano, perdono contatti con il gruppo degli amici, partecipano sempre meno alle attività familiari. Soprattutto, trascorrono ore e ore ininterrottamente di fronte allo schermo fino a perdere il contatto con la realtà e procurarsi la “sindrome di Hickicomori” o “del giapponesino”, così chiamata perché estremamente frequente fra i giovanissimi giapponesi”.

La ricerca ha dimostrato che l’eccessiva vicinanza a monitor e display non può che essere pericolosa.
Ma quali sono i sintomi della psicodipendenza? I giovani dipendenti dalle tecnologie hanno spesso comportamenti dissociati, un senso di sé fragile, sintomi di stress.Soffrono d’insonnia, stanchezza, mal di schiena e ansia."Il profilo del ragazzo che si rifugia patologicamente nella rete è quello di un soggetto fragile, con segni di una depressione che non riesce a contrastare forse proprio a causa dell'incapacità di regolare le proprie emozioni - spiega (su www.saluteeuropa.it/news) La Barbera - Tutto questo è vero anche per la dipendenza da telefonino: tutto fa supporre che giovani e giovanissimi che non riescono a staccarsi dal cellulare…”

Che l’abuso di Internet compromette la vita relazionale e psicofisica dell’utente è ormai noto.
Già nel 1999 www.repubblica.it (Roma 1 marzo 1999) denunciava il primo caso italiano di intossicazione da internet. Si è manifestato con uno stato confusionale, allucinazioni, deliri e conseguente ricovero. La "vittima" aveva trascorso tre giorni quasi ininterrottamente al computer, passando freneticamente da un sito all'altro.

Secondo una relazione pubblicata sul sito www.ecomind.it i più importanti tipi di Internet Addiction disorder o dipendenza da internet sono i seguenti:Cybersex addiction, il sesso virtuale, ossia tutte quelle attività che provocano eccitazione sessuale come la ricerca di materiale pornografico, gli incontri in chat erotiche; Information overload, letteralmente sovraccarico cognitivo. Si tratta del bisogno di reperire una quantità smisurata di informazioni con lo scaricamento continuo di materiale dai diversi siti incontrati o certati durante la navigazione; Computer addiction, la dipendenza in questo caso si riferisce ai giochi virtuali interattivi (MUD’s). I partecipanti giocano ed interagiscono tra loro nascondendo la loro vera identità e costruendosene un’altra.

Ma cosa si nasconde dietro l’utilizzo eccessivo di questi strumenti da parte dei giovani? Inadeguatezza, insicurezza, bassa autostima, difficoltà relazionali. E’ chiaro che l’abuso nasconde sempre un disagio di relazioni complicate e incomprese tra i genitori e i figli o nel gruppo di amici. Vulnerabilità, difficoltà relazionali, rapporto distorto con la realtà e con il mondo esterno sono aspetti comportamentali, sociali, psichici e culturali che caratterizzano i ragazzi affetti dalle “nuove dipendenze”. Spesso dietro l’uso di internet si nasconde la timidezza del giovane che non riesce a socializzare nel reale e si relaziona con gli altri attraverso la chat, oppure più spesso c’è la solitudine di chi si sente incompreso e si rifugia in un mondo virtuale:on line nascono relazioni facilitate dall’anonimato e si vivono emozioni senza il bisogno di esporsi troppo. Il mondo esterno perde interesse. Lo stesso vale per la dipendenza dai cellulari con uso eccessivo di sms, mms e videochiamate.

Ma allora quale soluzione per arginare il fenomeno? Lo psichiatra La Barbera responsabile dello studio sopra citato afferma che “per arginare il problema, è importante intervenire precocemente: qualsiasi tentativo tardivo da parte dei familiari di modulare o regolare la frequenza o la modalità di utilizzazione delle tecnologie non approda a nulla e anzi, genera soltanto nuovi conflitti Essenziale, quindi, rivolgersi presto a uno specialista che sia competente nel campo delle tecnologie e sia perciò in grado di affrontare il problema parlando lo stesso linguaggio del ragazzo, sulla base di una conoscenza delle tecnologie comune e condivisa”.

Stiamo attenti anche a non cadere in facili contraddizioni: non si vuole assolutamente ripudiare internet o l’utilità delle nuove tecnologie. Saremo ipocriti nel non riconoscere che Internet rappresenta uno strumento nuovo e indispensabile ormai per lavorare, per studiare, per giocare, per indagini e ricerche e le opportunità che offre sono valide e molteplici.
Anche la telefonia mobile è ormai indispensabile per la comunicazione. Oggi questi moderni strumenti consentono di superare le barriere di tempo e di spazio, le distanze e i confini del globo. Sono fenomeni che suscitano attrazione e allo stesso tempo diffidenza. Soprattutto i bambini e i giovani dovrebbero limitare il tempo trascorso su Internet, integrarlo con attività che appartengono al mondo reale. Come tutte le cose occorre un utilizzo saggio e nei limiti ragionevoli, dedicando un’attenzione particolare all’impatto che questi strumenti hanno su bambini e giovani, soggetti a rischio a causa della loro fragilità e inesperienza.

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