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Parla la scienza Senza coccole si è infelici Sono gesti che creano stati di benessere e armonia, sia per gli adulti che per i bambini Di Sara Giostra
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Coccole e carezze, baci e abbracci, ma anche sorrisi e sguardi che scaldano il cuore. Sono questi gesti a creare stati di benessere e armonia. Senza coccole si è infelici, sia da adulti che da bambini.
Uno studio condotto dagli esperti canadesi della McGill University di Montreal sui topi di laboratorio e presentato al congresso sull'origine fetale delle malattie dell'età adulta in corso a Brighton, in Inghilterra, ha dimostrato che i topolini neonati se vengono leccati più spesso dalle mamme, da adulti sono più temerari e producono meno ormoni dello stress di quelli cresciuti da mamme meno affettuose. Gli scienziati hanno potuto osservare, nel cervello dei roditori più coccolati un numero maggiore di recettori del cortisolo, un ormone dello stress. Più è alto il numero recettori, più pronta è la risposta del cervello nel combattere gli effetti negativi della sostanza. E' stato così possibile ipotizzare un collegamento tra cure materne e attività genica. Gli scienziati ritengono che tale risultato possa rivelarsi simile anche per gli esseri umani. Detto altrimenti cure amorevoli, coccole e carezze fanno diventare più sicuri gli individui in età adulta in quanto l'ormone dello stress viene prodotto in minore quantità, con il beneficio di un’esistenza più felice, caratterizzata da rari fenomeni di ansia e stress. Sembra certo dunque che le coccole ricevute da piccoli rendano più forte e sicura la capacità di affrontare lo stress da grandi. Ma già nelle scienze sociali, in psicologia e in pedagogia si è sempre denunciata l’importanza dei gesti affettuosi, delle coccole e delle carezze che i bambini ricevono dai genitori. Le coccole infatti nella relazione tra due persone sono uno strumento di comunicazione reciproca: coccolare qualcuno significa riconoscerlo e farsi riconoscere, significa ascoltarlo e farsi ascoltare. Il messaggio di amore e rispetto passa attraverso il gesto affettuoso, sia esso verbale o meno, e comporta una certa dose di emozione in una o entrambe le persone coinvolte. Tali forme di ri-conoscimento possono essere messe in atto nei confronti di se stessi, così come degli altri. Dunque coccolare e coccolarsi è salutare. Ecco perché è essenziale che il bambino “senta” le coccole dei genitori. Il contatto fisico e le parole sono alla base del suo sviluppo psicofisico, le carezze e le cure amorevoli della mamma e del papà costituiscono un aspetto fondamentale nella crescita tanto quanto la nutrizione e il cibo. «Il bambino ha sempre bisogno che qualcuno gli faccia le coccole, l’adulto si fa le coccole da solo e non ha bisogno di nessuno. Il genitore è l’unico capace di fare le coccole agli altri. Il bambino è come un vaso vuoto del liquido dell’amore che deve essere riempito almeno quanto basta ad amare se stesso, ovvero a diventare adulto. L’adulto infatti è un vaso riempito per buona parte del liquido dell’amore. Ma se noi ci amiamo non possiamo fare a meno di amare gli altri e allora diventiamo genitori: il genitore è un vaso traboccante di amore, ma non solo per i suoi figli; il vero genitore ha amore per tutti, nessuno escluso». (Giulio Cesare Giacobbe Alla Ricerca delle Coccole Perdute Una psicologia rivoluzionaria per il single e per la coppia Milano, Ponte alle Grazie 2004) . Le coccole possono iniziare quando ancora il nascituro è dentro la pancia della mamma. Molti psicologi consigliano alle mamme e ai papà di comunicare e parlare con il loro piccolo anche attraverso la loro voce, la musica e soprattutto le carezze, i baci e altre dolci attenzioni al pancione. Alcuni studi condotti presso l'Università di Harward (California) su 120 future mamme alle quali è stato proposto di seguire un "programma di accudimento giornaliero" del bimbo nel pancione dimostra che vi sono risultati positivi a lungo termine: una volta nato, infatti, il bimbo può essere in grado di distinguere con facilità il timbro vocale dei genitori e di calmarsi con le musiche che ha ascoltato nel corso dei nove mesi. Chiamiamole coccole carezze, tenerezze, vezzeggiamenti. Sono loro a rendere la nostra vita meno triste, meno stressante, più felice ed equilibrata. Perché risiede nelle coccole il segreto dell’adulto dal carattere equilibrato e sereno. E’ istintivo il bisogno di ricevere le coccole o di sentirsi coccolato, perché ci sentiamo in dovere di essere al centro dell’attenzione delle persone che amiamo o stimiamo. Farsi coccolare è il modo più genuino di ricevere attenzioni e conferme dagli altri e di sentire che siamo importanti per loro. Le carezze non sono solo manifestazioni fisiche del volersi bene, sono anche l’elemento emotivo e simbolico della trasmissione di rispetto e gratitudine per chi si ama. Ricevere le coccole e dare le coccole ci fa stare bene e accresce la nostra autostima e il nostro senso di sicurezza. Con le coccole ritorniamo un po’ bambini e ci ricordiamo quanto è straordinario riceverle, e anche quanto diventa importante coccolare chi ci sta intorno. Quindi coccole per sempre. Per ulteriori approfondimenti: Giulio Cesare Giacobbe Alla Ricerca delle Coccole Perdute Una psicologia rivoluzionaria per il single e per la coppia Milano, Ponte alle Grazie (2004) Leleu G. Il trattato delle carezze Red Edizioni, 2001 Argomenti: #bambino , #coccole , #fisiologia , #psicologia , #scienza , #stress Leggi tutti gli articoli di Sara Giostra (n° articoli 17) |
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