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Anno III n° 2 FEBBRAIO 2007 TERZA PAGINA |
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Zero Assoluto
Di Cricio
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Sto vivendo in un momento di sospensione.
Qua e là ricordi che non si concretizzano in nuove idee. I rapporti con gli amici si diradano. I loro problemi mi trovano indifferente, o meglio, mi preoccupo, ma non riesco a muovermi. Sentirli mi fa male. Arriva un messaggino sul cellulare: "Come stai?" Come sto? Sono stanco! Come faccio a dirlo? Da ieri non ho fatto nulla eppure sono stanco. Sto cercando il silenzio. C'è una musica che suona vicino. Mi piace, ma forse il suo volume è troppo alto, la abbasso. Anche le luci mi danno fastidio. Le spengo, forse nel buio riesco a ritrovare me stesso. Sento in lontananza squillare il telefono, forse dovrei rispondere, ma a cosa servirebbe? Quasi sicuramente è qualcuno che vuole vendermi qualcosa, io non voglio più nulla. Ho avuto troppo, troppe attenzioni forse, ma per me erano poche. Ora sono solo nel buio. Ora devo cercare di fermare il tempo, corre troppo veloce. Dovrei pensare, pensare a cosa è passato. Il futuro non c'è più ormai. Ma ho bisogno di più silenzio. L'aria si muove e sento il fruscio delle cose smosse. Devo fermare l'aria. La stanza è calda. Troppo calda. Fermo il riscaldamento. Tutto si deve fermare. Sento le molecole vibrare, no non devono vibrare: voglio il silenzio. Ora sono solo ed il silenzio mi si addice. Si deve abbassare la temperatura, così non vibrano più. La temperatura scende. Siamo sotto zero, ma c'è ancora troppo caldo. Bisogna farla scendere di più, si deve fermare tutto. A cosa serve il caldo? Ormai non c'è più tempo. Tutto è alla fine. Il futuro è finito. Ci vuole il freddo ed il silenzio. Ho bisogno del silenzio assoluto. Occorre arrivare allo zero assoluto. Solo lì tutto si ferma. Piano, il silenzio... Il tempo si ferma. Il respiro si ferma. I pensieri si fermano. È il riposo assoluto. Ma ora c'è di nuovo lei... |
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