REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno III n° 3 MARZO 2007 IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Breve lezione di macro economia
Economia e finanza, per la gente che confusione
Il significato economico e politico dei principali termini utilizzati ormai da tutti, e un'osservazione di un rischio reale su TFR e fondi di investimento
Di Giovanni Gelmini


Spesso, quando mi chiedono che cosa faccio e dico che sono un economista, mi rispondono ah bene e subito mi chiedono consigli di borsa, che ovviamente non centra per nulla con “l’economia”. Così prendendo spunto dall’articolo di Nigro sulla Finanza e i suoi problemi etici, vorrei spiegare cosa è l’economia, cosa la finanza, cosa sono gli investimenti produttivi che ovviamente non hanno nulla a che vedere con quelli speculativi. Gli investimenti speculativi di borsa, a loro volta, non sono la Finanza, come la intende chi opera in questi settori.

Iniziamo dall’economia. “Economia” che è tutto quello che serve per produrre ricchezza. Attenzione ho detto produrre! Infatti il processo economico ha dei fattori ed il suo prodotto ha una valore maggiore dei fattori utilizzati, chiamiamolo Valore Aggiunto. Questo va a retribuire il Lavoro ed il Capitale investito nel processo produttivo. Questo processo quindi genera ricchezza

Avrete sicuramente sentito parlare del PIL, che misura la ricchezza di una nazione. Ecco il PIL è la somma di tutti i Valori Aggiunti generati nel processo produttivo in quell’anno in quella nazione.
Oltre ai flussi monetari, che riguardano il processo produttivo della ricchezza, vi sono altri flussi che non producono ricchezza, ma la spostano semplicemente da un soggetto all’altro, questi si chimano Trasferimenti, ad esempio le pensioni o gli affitti o quelle che chiamiamo “rendite finanziarie”, che si danno una disponibilità monetaria a chi li riceve, ma tolgono quella ricchezza ad un altro soggetto, non producono quindi a livello nazionale nuova ricchezza.

Il processo economico così descritto però è “statico” cioè non c’è sviluppo, ma solo la riproduzione della stessa quantità di ricchezza.

Keynes spiegò, nella prima metà del novecento, il meccanismo della crescita economica. La crescita economica è dovuta a nuovi Investimenti, attenzione però, qui si parla di investimenti nel processo produttivo, non investimenti di altro tipo. Il Keynes spiegò che la crescita del PIL è data dalla quantità di ricchezza prodotta che viene destinata ad investimenti moltiplicata la sua produttività, cioè la “competitività” del sistema e quella specifica dell’investimento fatto. Ma cosa sono gli investimenti produttivi?
Sono le spese per la realizzazione di impianti industriali, quelle per rendere più efficienti i servizi, quelli infrastrutturali. Quindi la Ricerca da sola non produce ricchezza, ma è la base per rendere più efficienti gli investimenti che vengono fatti, ecco perché vi è una attenzione particolare alla capacità di un paese di sviluppare ricerca, specialmente quella più vicina al sistema produttivo, cioè la “Ricerca Applicata”.

Ancora una cosa vorrei segnalare sugli investimenti: non è importante la quantità di denaro che si spende, ma la sua efficienza. Da questo discendono due cose.
La prima è che un investimento non serve a nulla fino a quando non diventa produttivo. Se ad esempio una ferrovia la finiamo, ma non passano treni, questo investimento non produce nulla. Gli investimenti pubblici che non finiscono mai, per contenziosi, per incapacità degli amministratori di gestire l’opera o per altro, sono uno spreco di risorse e non producono ricchezza.
La seconda è che più si “risparmia” sull’investimento, più questo sarà produttivo, cioè intendo: tutte quelle spese che non servono all’investimento, come le tangenti, le consulenze inutili, i contenziosi, ecc sono solo un trasferimento di ricchezza e non sono conteggiabili come investimenti.

Ma penso che a questo punto qualcuno mi voglia chiedere: “perché è ritenuta così importante la Finanza?”
Domanda giusta, in effetti la Finanza è molto importante ed è anche molto importate che sia possibile il flusso di capitali tra i paesi.
Innanzitutto cerchiamo di capire di cosa parliamo quando diciamo Finanza: intendiamo tutto quello che riguarda il capitale monetario ed i suoi flussi, quindi non la produzione di ricchezza, ma la allocazione delle disponibilità monetarie al meglio per produrre ancora ricchezza.

È ovvio che per fare gli investimenti e per dare liquidità al sistema produttivo occorrono soldi. Per produrre devo acquistare i fattori produttivi e per questo ho la necessità di disporre di soldi, per fare investimenti è la stessa cosa. È difficile che le grandi imprese per fare gli investimenti importanti possano disporre dello stock di capitale necessario in modo autonomo (autofinanziamento), in genere si deve ricorrere al mercato finanziario, cioè a quello che può essere una partecipazione finanziaria o un “prestito” sotto varie forme. Quindi la finanza è un elemento necessario allo sviluppo economico. Se questa è sana e dispone di capitali sufficienti lo sviluppo economico può avvenire senza difficoltà. Ecco perché è importante che un paese sia attrattivo verso gli investimenti stranieri oltre che quelli nazionali.

Quindi lo sviluppo economico è sostenuto dalla Finanza e dagli investimenti di questa nell’economia.
A questo punto spero che sia tutto chiaro, ma c’è ancora una cosa da dire: la speculazione di borsa e le scalate finanziare di mera speculazione non c'entrano nulla con tutto questo. Sono solo un sistema per arricchirsi a scapito degli altri. Non sono da proteggere, ma da contrastare, sono un danno alla sana finanza, quella che è necessaria per lo sviluppo economico.

Ecco perché sono molto perplesso sulla vera opportunità di trasformare il TFR in fondi di investimento. La mia paura è che questa liquidità vada ad essere usata quasi esclusivamente per speculazioni finanziarie e non per finanziare, come è oggi, l’economia.

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