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 Anno III n° 4 APRILE 2007    -   TERZA PAGINA



Continua l'occupazione dei 'pirati' della Street Art italiana al PAC
Prosegue fino a 25 Aprile la mostra a Milano con nuovi orari e nuove iniziative. Il grande successo di pubblico ha fatto decidere all’Assessore Vittorio Sgarbi di prorogarne l’apertura



La bandiera omaggio dell'artista catalano Felipe Cardena
PAC - Ingresso della mostra Street Art, Sweet Art
Foto di: Mario Tedeschi


L'occupazione dei "pirati" della Street Art italiana al PAC continua. A seguito dello straordinario successo di pubblico (circa 20.000 visitatori nei primi 15 giorni di apertura), l'Assessore Vittorio Sgarbi ha deciso di prorogare l'apertura della mostra fino al 25 aprile con nuovi orari a partire dal 10 aprile. La data del 25 aprile è stata scelta dall'Assessore alla Cultura non soltanto per permettere ai visitatori del Salone del Mobile di visitare la mostra (il 22 e il 23 aprile aperta fino al 23.00) giudicata da molti giornali nazionali come una delle più innovative e originali degli ultimi anni, ma anche per ospitare all'interno degli spazi della mostra la Conferenza Stampa di Cornice Art Fair, la nuova fiera d’arte moderna e contemporanea di Venezia, che si terrà dal 7 al 10 giugno durante l’inaugurazione della 52° Biennale d’Arte.

Grazie a questa proroga la bandiera dei pirati (ironico omaggio dell'artista catalano Felipe Cardena agli amici street artists italiani) continuerà a sventolare sul cancello del Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano ancora per un intero mese.

La mostra, curata da Alessandro Riva e coordinata da Davide "Atomo" Tinelli, riunisce una trentina dei talenti più interessanti della street art italiana che provengono dalle più diverse esperienze. Molti appartengono alla primissima generazione di writers italiani, come Atomo, Airone, KayOne, Rendo, Mambo, Led, Basik, ciascuno dei quali ha elaborato, col tempo, un linguaggio fortemente originale: chi con un’evoluzione in senso plastico, come Joys e la coppia Dado e Stefy; chi con un’attitudine strettamente figurativa, come Marco Teatro, Eron, Wany; e chi ha finito per raggiungere inedite forme di astrazione, come Pho, Rae Martini, Cano. Altri, invece, come Microbo, Bo 130, Blu, Ericailcane, Ozmo, Abbominevole, sono da considerarsi i protagonisti della nuova ondata di street artists, molti dei quali sono già entrati a pieno titolo nel sistema dell’arte “ufficiale”, pur continuando a lavorare anche in strada. Alcuni di questi artisti sono anche facilmente riconoscibili per il pubblico delle nostre città: da Pao (l’artista dei “panettoni-pinguino”), a Pus (l’artista degli scarafaggi), a Bros (salito di recente alle cronache per l’autointitolazione della “via Bros”), a Ivan il “poeta di strada” (“Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”), a Tv Boy (l’artista del bambino con la testa-televisore), per continuare con Sonda, Aris, Sea, Dem, Nais, Gatto. All’interno della mostra vi è anche un omaggio all’artista Professor Bad Trip, di recente scomparso, considerato uno degli esponenti più ironici, irriverenti e dissacranti della cultura underground italiana.

Una sezione dell’esposizione è dedicata a un giocoso Bazar Pop Up, a cura di Novamusa e Lem Art Group, che riunisce oggetti, gadget, accessori, capi d’abbigliamento, introdotto al Bazar, da una sala dedicata a The Don Collection, la più ampia collezione italiana di Toys (oltre 400) riuniti da The Don, a sua volta street artist, legato alla scena underground internazionale; qui viene presentata anche una selezione di tavole originali del volume IZASTIKUP, realizzato dallo stesso Don con BO130 e Microbo.

Completa la mostra un'area video a cura del gruppo Manufatti Audiovisivi, con il supporto tecnico di Fnac, in cui viene presentato in anteprima il documentario Street Art, Sweet Art diretto da Silvia Orazi e Davide Pernicano, che approfondisce la poetica di molti degli artisti presenti e rappresenta la memoria visiva dell’evento.

In occasione della proroga, verrà stampato il numero zero del "Pop Up Magazine" (con il contributo di Novamusa, Elio Fiorucci, Lem Art Group e Salsamenteria Verdiana), nel quale verrà pubblicata l'esegesi della "generazione Pop Up", sempre a cura di Alessandro Riva, e il "Manifesto (filosofico) Pop Up", scritto da Matteo Brega, docente di Patrimoni dell’immagine allo IULM di Milano.

Secondo Riva, la generazione Pop Up (il cui nome proviene dall'inglese "to pop up", apparire improvvisamente), è quella che "ha fatto naturalmente suoi gli elementi della cultura hip-hop e underground, di quella neo-situazionista e post-punk europea e di quella del nuovo antagonismo internazionale, ma nel contempo è la più che mai legittima erede della cultura iperpopolare diffusa ovunque nel mondo. È una generazione che si è nutrita di immagini televisive, di forum su internet e di chat, dell’immaginario trash contemporaneo diffuso in tutto il mondo, di reality e di bombardamento pubblicitario, ma ha anche assorbito in maniera naturale la consapevolezza che per arrivare a colpire l’immaginario collettivo si può (o si deve) nuovamente passare per i mezzi più semplici e più diretti possibili: da un parte la strada, dall’altra i centri commerciali, i negozi, i bazar, gli oggetti-feticcio che tutti noi ci portiamo costantemente addosso. […] una generazione abituata ad applicare la propria creatività nelle pubblicità, sulle copertine di dischi, sui manifesti, nelle strade e nell’abbigliamento, ma anche in strada e dovunque le capiti l’occasione di farlo, disposta a servirsi del proprio know-how in maniera non convenzionale e al di fuori alle regole del mercato e della mercificazione diffusa. È una generazione che si è definitivamente lasciata alle spalle lo snobismo degli artisti “colti” per dilagare nelle strade, sui muri, in televisione e nelle vetrine dei negozi, nelle cartolerie o negli outlet, senza gerarchie né complessi d’inferiorità. Una generazione che si serve indistintamente di stikers e di bombolette, di manifesti e di spillette, di opere d’arte e di gadget".
A fine esposizione, alcune opere saranno battute all’asta dalla Porro & C., importante casa d’aste milanese che per la prima volta pone la propria esperienza a sostegno di questa “particolare” arte contemporanea.


STREET ART, SWEET ART
Dalla cultura hip hop alla generazione “pop up” (per non parlar del Leonka)


a cura di: Alessandro Riva
coordinamento di: Davide “Atomo” Tinelli
apertura al pubblico: 7 marzo – 25 aprile 2007
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Via Palestro 14 – Milano
Orari
:fino al 9 aprile 9.30 – 19.00 tutti i giorni. Giovedì fino alle 21.00 . Chiuso il lunedì.
Ingresso: gratuito
informazioni: tel 02 76009085 – fax 02 783330 -
www.comune.milano.it/pac

Catalogo offerto da SKIRA
Le attività didattiche sono curate da MARTE snc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia.
La mostra è realizzata con il sostegno di TOD’S, Porro & C., Arterìa srl e Maimeri.


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