REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno III n° 5 MAGGIO 2007 vol I° MISCELLANEA


Viaggiando in bicicletta
Reggia di Caserta: in bici nel parco
Di Daniela Radici



È la Versailles italiana, un capolavoro a cavallo tra barocco e neoclassico, nato dal desiderio di Carlo III di Borbone (figlio di Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese) di celebrare l'importanza europea del regno di Napoli. Il complesso di palazzi e aree verdi della Reggia di Caserta fu progettato da Luigi Vanvitelli sull'esempio della fastosa residenza dei re di Francia e realizzato tra il 1752 e il 1774, dal Vanvitelli stesso e dal figlio Carlo. Oggi è proprietà dello Stato italiano.

Si riconosce ancora, nonostante le costruzioni recenti e il brutto taglio dovuto alla ferrovia (ma stanno fortunatamente finendo i lavori per lo spostamento dei binari e la risistemazione della piazza) la scenografica prospettiva che parte dal viale alberato proveniente da Napoli e inquadra attraverso l'atrio del Palazzo la Grande Cascata al fondo del parco.

Dei fastosi interni (1217 stanze su cinque piani, distribuite intorno a quattro cortili collegati da un atrio monumentale) si visitano gli Appartamenti reali, la Cappella Palatina e il Teatrino di Corte: una sequenza di saloni stupefacenti, con bassorilievi alle pareti, soffitti affrescati, busti marmorei dei Borbone e arazzi stupendi.

Da marzo a maggio si aggiungono i “Percorsi di luce”: tutti i venerdì, sabato e domenica sera –dalle 19,30- visite guidate nei saloni illuminati in maniera speciale conducono lungo un percorso d’autore con spettacoli ed esperienze interattive (sono installate 400 fonti di luce e 40 sorgenti audio). Per prenotare bisogna telefonare al n. 0823447147.

Usciti dal Palazzo, si entra nel Parco, 122 ettari di terreno in lieve salita con viali e boschetti di tigli, carpini e lecci, con vasche, fontane e cascate allineate lungo un asse centrale che sale verso la collina. Subito a destra c'è un punto-noleggio di biciclette, da cui iniziamo il nostro giro nel Parco.

Dirigendoci a sinistra del viale principale troviamo la Castelluccia, un castello in miniatura con tanto di ponte levatoio - realizzato nel 1769 per i giochi del principino Ferdinando - e il piccolo lago detto Peschiera Grande, che al centro ha un'isoletta boscosa ed era teatro di finte battaglie navali.

Dopo la prima parte del Parco, pianeggiante, inizia la salita dove si succedono come in una fuga le eleganti fontane, con effetto scenografico emozionante. La prima è la fonte Margherita; dopo la spianata del ponte d'Ercole arriviamo alla Peschiera Superiore: una grande vasca rettangolare che si stende per circa mezzo chilometro fino alla cascata dei Delfini, che la alimenta.

Continuando a pedalare raggiungiamo la fontana di Eolo (cosiddetta per le 29 statue dei Venti disposte su scogli artificiali); una serie di balaustre con statue ci guida alla fontana di Cerere e quindi, dopo vasche d'acqua divise da 12 rapide, alla fontana di Venere e Adone. Scolpita da Gaetano Salomone tra il 1783 e il 1790, raffigura la dea che supplica il bellissimo Adone di non recarsi alla caccia che gli sarà fatale.

Infine arriviamo alla Grande Cascata, che irrompe sullo sfondo della prospettiva da 80 metri di altezza, sfociando nel bacino in cui sorgono i due isolotti con i famosi gruppi scultorei: nel primo Diana, dea della caccia circondata dalle ninfe, pronuncia la condanna contro Atteone; nell'altro Atteone, già trasformato in cervo da Diana, viene assalito dai suoi stessi cani.

Ai lati della cascata due gradinate salgono ad una grotta che funge da terminale all'acquedotto Carolino, scavato nel cuore del monte Briano appositamente per il rifornimento idrico del Parco.

Le fontane non sono le uniche meraviglie del parco reale: qui Maria Carolina d'Austria volle creare anche un giardino all'inglese a cui si accede dall'ingresso a destra della Cascata (le biciclette vanno lasciate fuori dal cancello d’ingresso).

Il giardino è ricco di piante esotiche, specchi d'acqua, suggestive false rovine e statue, tra cui la notissima Venere di Tommaso Solari, inginocchiata su una roccia al centro di un minuscolo laghetto. Notevoli poi la Casina del giardiniere, l'Aperia e le serre, realizzate per lo svago e la meditazione dei Borbone.


Info:
http://www.ambientece.arti.beniculturali.it/guida_reggia/
caserta@arethusa.net


© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato