I Rotoli
Disegno su rotoli di carta (quasi sempre fatti di singoli fogli uniti l’uno all’altro) poiché ciò mi consente di far “circolare a vuoto”delle immagini mancando le relazioni di profondità tra esse, isolando oppure reiterando una figura (sottraendo il nesso narrativo, parodiando uno stile) il rotolo si richiude su se stesso,un circuito paradossale dove ovviamente tutto inizia dalla fine.
Ciò che caratterizza la tradizionale rappresentazione (occidentale), cioè l’unità di tempo di luogo e d’azione,nei rotoli è stata sostituita con delle corrispondenze tra figure, scritture e decorazioni (allucinazioni).
Uso la penna a sfera su carta uso ufficio oppure riciclata per una questione di urgenza,prima di tutto,e poi perché la biro è l’ideale per contraffare matite, pennelli, penne, pennarelli, serigrafie, xilografie… permettendomi un certo svuotamento semantico, un autoesautoramento, per fuggire da un destino di (segnato).
Sono uno scettico che esamina delle convenzioni,servendomi di una “controtecnica” ovvero una stampella che mi aiuta ad inciampare.
Gli Scotchages
Ho fatto questi mosaici con delle tessere di scotch,dopo aver notato l’analogia fra esso e la retina dell’occhio umano: sono delle sottili membrane trasparenti, che diventano sensibili a contatto con le cose. Il tessuto nervoso della retina nello scotch è ovviamente sostituito dall’azione adesiva. Questa tecnica imita la funzione dell’occhio, trasferendo le immagini da un luogo a un altro, da un contesto a un altro (evidentemente qualcosa resiste alla traduzione;non viene via).
Ma se nell’arte del collage si stabiliscono delle relazioni tra figure, materiali e fonti diverse, qui ogni tessera dello scotchage,che io contrappongo (come all’infinito) in modo apparentemente casuale,strappandole di fatto, dal loro contesto ufficiale, (storico estetico) tutti i referenti si dissolvono nell’insieme, oppure una singola tessera può diventare un punto in spaziale che annulla ciò che la circonda (isolandola si amplifica).
Ogni tessera del mosaico è un cromosoma che contraddistingue un organismo e anche il suo simulacro, inteso anche come rifiuto (carta straccia). L’immagine rottame pone la questione del funzionamento del meccanismo/organismo; su come deteriorandosi, l’immaginario pubblico si rivela nei suoi “rifiuti” come un vacuo caleidoscopio che rutila a vanvera. Negli scotchages ho cercato di ricreare la sinestesia del montaggio barocco/caleidoscopico che la retina contrae quotidianamente nell’incessante rimescolarsi di figure, nel campionario a fondo perduto della vertigine mediatica.
Ho tentato di cogliere l’impronta flagrante del feticismo per le figure che si stanno sulle riviste, sui giornali, sui libri le enciclopedie i volantini... riconoscendo la distanza degli uomini dalle immagini che fanno. E’ un inizio di coscienza attraverso la visione.
Le opere di Mauro Gottardo possono essere viste nella mostra
SPHAERULA VAGULA
Disegni ‘ornamentali’ in punta di penna a sfera
Luciano Lattanzi e Mauro Gottardo al MIAAO
MIAAO – Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi
Galleria Sottana - via Maria Vittoria 5 – Torino dal 7 giugno al- 29 luglio 2007
vedi articolo di presentazione