La diffusione di virus e malware in internet è sempre in crescita violenta e crea danni enormi.
Sophos, una azienda primaria produttrice di software di protezione, ha identificato nel primo trimestre di quest’anno 23.864 nuove minacce, cioè questi tre volte quelle rilevate nello stesso periodo dell’anno scorso, quando furono registrate 9.450 nuove minacce.
Ma oggi la via con cui si diffondono queste minacce per i nostri PC cambia, infatti la percentuale di mail infette è scesa dall’1,3% del primo trimestre 2006 a solo lo 0,4% del primo trimestre 2007, cioè circa una e-mail su più di duecento.
Poi vi sono le pagine infette sui internet. Sempre Sophos ha identificato per il primo trimestre 2007 ben 5000 nuove pagine infette. Questa sembra ora la via più usata dai crackers per diffondere virus.
Ma non ci sono solo i virus infatti, sempre secondo l’azienda sopra citata, infatti il 12,8% dei siti, con ospiti sgraditi, presentava script malevoli, nel 10,7% erano presenti da malware creati per colpire i sistemi operativi Windows, nel 4,8% dei siti erano presenti programmi adware, mentre l’1,1% conteneva dialer che si connettono a linee a pagamento.
Anche Google ha poi svolto una attenta analisi e questa ha messo in rilievo che una pagina web su dieci è a rischio virus. Su 4,5 milioni di pagine analizzate dal gigante dei "motori" è stato trovato che circa 450.000 hanno la "porta aperta" ai virus. Inoltre altre 700.000 contengono software che possono “rovinare” il PC che le legge.
Alla luce di queste informazioni Google ha iniziato ad identificare tutte le pagine della rete pericolose che verranno segnalate nel motore di ricerca.
Tra i siti “a rischio”, secondo Niels Provos, vi sono quelli che promettono “pagini a luci rosse”, software non protetto dal copyright e informazioni giornalistiche certificate.
Sotto accusa resta Internet Explorer con le sue grandi vulnerabilità. Secondo gli esperti di Google, le insidie si nascondono spesso in zone della pagina web non sotto controllo dal proprietario del sito, cioè pagine che contengono parti di terzi. Molto pericolosi sarebbero banner pubblicitari e piccole icone dette “Widget”. Il virus può essere celato dietro calendari in o contatori del numero di visitatori di un sito.
Sempre secondo le informazioni fornite da Sofhos, la diffusione di questi problemi cambia da paese a paese. In testa c’è la Cina con il 41,1% dei casi seguita dagli USA con il 29,2%. I paesi Europei sembrano essere virtuosi, ma si deve tenere anche conto del numero di pagine ospitate, infatti se la UE venisse sommata probabilmente sarebbe al secondo posto.
Questo comporta una necessario cambiamento di strategia degli utenti. Da tempo non basta più un semplice antivirus, ma occorre anche un adeguato firewall.
È necessario inoltre che questi prodotti siano di qualità e purtroppo i più famosi e diffusi non sempre sono i migliori. Inoltre troppo spesso si pensa di “risparmiare”, ci si accontenta di prodotti free o forniti con l’acquisto del PC, magari con scarsa attenzione agli aggiornamenti.
Ci si dimentica che questo è un servizio che deve essere fornito con aggiornamenti continui e tempestivi e che quindi non può essere gratuito.
La prevenzione anche in questo caso rende e le poche decine di euro all'anno spesi per i prodotti validi si ripagano abbondantemente con la sicurezza operativa.
Argomenti correlati: #compiuter, #malware, #pc, #virus
Tutto il materiale pubblicato è coperto da ©CopyRight vietata riproduzione
anche parziale
RSS
|
Vedi tutti gli articoli di
|
Condividi
|
stampa
|
Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione
|