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 Anno III n° 6 GIUGNO 2007    -   FATTI & OPINIONI


La Censura e la Stampa
Perché le notizie vengono tenute nascoste?
Il caso del video BBC, liberamente disponibile su internet, la censura chiesta da Landolfi e le false notizie su Visco, impongono una riflessione sulla “libertà di stampa” in Italia
Di Giovanni Gelmini


Stampa libera da bavagli!
Chi lo diceva un po’ di tempo fa, quando si parlava del divieto di pubblicare notizie “piccanti” che poi non sono notizie, ma brutti pettegolezzi?

E oggi cosa dobbiamo dire se un certo Onorevole Landolfi di alleanza Nazionale, nonché presidente della Commissione di vigilanza della RAI, chiede di bloccare l’acquisto di un video scottante della BBC che coinvolge il Vaticano?

Che un esponente politico eserciti come modo di censura il potere di controllo sulla RAI affidatogli dal Parlamento non è certo una cosa esemplare, ma si sa che la Destra si sente molto vicina ai problemi del clero. La cosa che mi sembra invece molto grave è che questa notizia sia stata ignorata dai TG, che hanno invece parlato della accusa, vecchia e sembra infondata, a Visco su una interferenza sulle indagine Unipol/BNL.

Come al solito il gettare fango è uno sport molto apprezzato.

Ma non è che abbiano trascurato il problema del video della BBC, hanno fatto di peggio, infatti hanno mandato in onda uno stralcio della conferenza stampa del Segretario della CEI, Mons. Giuseppe Betori, che chiariva il punto del Vaticano sul quel video e chiedeva che eventualmente ci fosse la possibilità di controbattere alle accuse formulate dalla BBC. Ma se nessuno sapeva di cosa parlava il video come si poteva capire di cosa si stesse parlando?

Allora andiamo con ordine.
Da tempo la BBC ha fatto una indagine sulla pedofilia tra i preti e sul comportamento delle gerarchie ecclesiali tese a coprire lo scandalo, ma non ad arginarlo, e ne ha prodotto un video trasmesso nel 2006. Il video è disponibile su internet e la sua versione con sottotitoli in italiano è già stata vista da mezzo milione di persone.
La cosa grave non è tanto la presenza di casi di pedofilia; se questo è un problema diffuso non si comprende perché i preti dovrebbero esserne esenti. La gravità risiede nelle “tecniche” usate per coprire, nascondere. Secondo la BBC esiste un documento in latino che sarebbe stato stilato dallo stesso Razinger, la cui esistenza non è stata smentita dal segretario della CEI, che ha solo smentito che l’abbia scritto quello che ora è il Papa.

A mio avviso la cosa rilevante non è chi l’ha scritto, ma che sia stato scritto e non importa da chi.

C’è una abitudine del clero e dei politici di pensare che la gente sia stupida e che possa essere ammaestrata dalla scatola magica di Vespa ed Emilio Fede, non si rendono conto che nell’epoca della globalizzazione le notizie non si possono più tenere segrete. Oggi arrivano via internet i video delle repressioni in Cina girate con videofonini, è pensabile di tenere nascosto un video della autorevole BBC?

Invece si devono affrontare queste tematiche che non sono di fede, ma di natura. Il problema della pedofilia esiste ed è noto; va arginato, non nascosto e penso che un dubbio possa cogliere tutti: non è che la fobia sessuale del clero cattolico ed il divieto al “matrimonio naturale” per i preti c’entrino con questi comportamenti?



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