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 Anno III n° 6 GIUGNO 2007    -   FATTI & OPINIONI


Dopo le elezioni
I numeri sono una opinione, ma le opinioni dei cittadini sono ignorate sistematicamente
Parole, parole, parole... i numeri sono pochi e scarsamente analizzabili, ma i cittadini hanno parlato con il loro voto. I sordi sono i politici
Di Giovanni Gelmini


Passata la tornata elettorale, riparte la propaganda politica, ma restano chiacchiere, solo chiacchiere. I numeri dicono una sola cosa certa: tutta la politica svolta dai partiti è sempre meno credibile, sia quella di destra che quella di sinistra.

La diminuzione della affluenza alle urne è l'unico segnale preciso e inequivocabile. È evidente che l’elettorato non sa chi scegliere, quasi sicuramente i candidati non hanno entusiasmato.
Questo è un segnale politico molto importante che le gerarchie dei partiti devono ricevere.
Specialmente a livello locale i “politici” sono distanti dalla cittadinanza e si devono chiedere perché le loro beghe ed i programmi proposti non convincono, le persone scelte da loro non piacciono.

Questa tornata è una tornata amministrativa e si sa che più si scende vicino alle persone nella scala della rappresentanza, più contano le persone candidate ed i programmi. Persino a Milano, che è una città più popolosa di alcune regioni, il candidato sindaco fa la differenza. Se un sindaco uscente non viene rieletto, non è per colpa di Prodi o Berlusconi, ma per colpa sua e della sua squadra, che non sono stati capaci di amministrare e farsi apprezzare dai cittadini.
Qui c'entra spesso l’ignoranza delle persone scelte, che sono spesso della categoria peggiore, quella di chi non sa di non sapere. Questo porta all’arroganza, all’incapacità di ascoltare e costruire positivamente sulle critiche, la rigidità progettuale che genera decisioni sbagliate, che risultano fastidiose o addirittura dannose.

Questo è il difetto della politica sviluppata dagli attuali partiti. Ed è tanto più grave perché questo difetto è molto radicato a livello locale e accompagnato dall’eccessiva esposizione mediatica dei vertici. Il tutto produce stanchezza nei cittadini verso il mondo politico.

Tutto il dibattito che si è aperto sul Partito democratico non solo risulta incomprensibile alla maggior parte degli elettori, ma è addirittura fastidioso. È considerato un dibattito inutile: “tanto le persone sono sempre quelle”. Così è stato il concentrarsi sui DICO, che sono sì una cosa importante, ma non così pregnante.

I cittadini vogliono sicurezza: la sicurezza del lavoro, le pensioni, la sicurezza nelle strade e nelle case. Ciò che quindi viene richiesto è: avere un reddito certo e sufficiente, via il lavoro precario da ridurre ai casi marginali, sicurezza negli ambienti di lavoro, efficienza del carrozzone INPS, sanità sana, strade e treni secondo le esigenze, scuole funzionanti e non ricovero economico per gli insegnanti, controllo del territorio minuto e continuo e per finire allontanare i politici puliti.

Tutte le altre beghe, a cui i politici sono tanto affezionati, scaldano poco la gente comune. Afganistan, Iraq, conflitto di interessi e legge elettorale interessano chi si occupa di politica e il fatto che su questi argomenti si parli in continuazione alla TV nei vari talk-show invece che dei problemi vicini alla gente, crea fastidio nella gente comune.



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