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 Anno III n° 7 LUGLIO 2007    -   FATTI & OPINIONI



Quel pasticciaccio di via Nazionale
Non per niente si chiamano servizi segreti. Bravo chi capisce
Di Marina Minasola


Ma chi ha detto che James Bond era ormai fuori moda? Affermazione più che mai falsa, per lo meno in Italia. Per enumerare gli scandali che hanno investito Sismi e Sisde negli ultimi due anni non sono sufficienti le dita di una mano, ma certamente quello degli ultimi giorni è il più imponente.

Come tutte le buone trame di un film di 007 o dei vari mission impossible capire qualcosa risulta essere estremamente difficile: intrighi e segreti avvolgono il tutto di un qualcosa di oscuro, degno di un romanzo di Ian Flaming.

    a) L’attività di spionaggio sarebbe stata svolta dal Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare (SISMI), non da così detti settori “deviati”.
    b) L’opera “si è concretizzata non solo nella raccolta e nella schedatura di materiali noti o comunque pubblici, ma anche in un capillare monitoraggio delle attività dei movimenti e della corrispondenza informatica di magistrati, mediante forme di osservazione diretta o a opera di terzi non individuati”.
    c) “Sono stati posti in essere dal Sismi specifici interventi tesi a ostacolare e contrastare l'attività professionale o politico culturale dei magistrati e delle loro associazioni”.
    d) L’attività “si è protratta in modo capillare e continuativo, fino al settembre 2003 e in modo saltuario fino al maggio 2006”. Il coordinatore di tutto ciò sarebbe stato Pio Pompa, ex funzionario nel cui computer personale sarebbero stati rinvenuti i file e che avrebbe invano tentato di sminuire l’importanza dell’archivio.
    e) L'opera di intelligence "si è talora svolta con la partecipazione o l'ausilio di appartenenti all'ordine giudiziario".
    f) Dall’analisi dell’archivio sarebbe emerso l’obiettivo, che come si legge nel rapporto Ansa sarebbe stato la "neutralizzazione di iniziative politico-giudiziarie , riferite direttamente a esponenti dell'attuale maggioranza di governo e di loro familiari (anche attraverso l'adozione di provvedimenti traumatici su singoli soggetti)” mediante un "progetto di osservazione e intervento del Sismi su settori della magistratura definiti’ portatori di pensieri e strategie destabilizzanti’ e vicini ai partiti della passata maggioranza".



Pollari è il protagonista di questo episodio di James Bond, non si sa se nella veste del buono o del cattivo. E’ lui ad avere rilasciato le dichiarazioni più discusse: “Il Sismi da me diretto in un periodo di guerre, si è occupato di evitare attentati in Italia o contro obiettivi italiani, di salvare vite umane. Non esiste nè in via Nazionale, nè in altro luogo alcun archivio del Sismi che contenga dossier illeciti nei confronti di chiunque, nè esiste alcun documento da utilizzare a fini intimidatori nei confronti di chicchessia. I file in questione, rinvenuti nei computer personali del dottor Pompa, che aveva funzioni di analista di fonti aperte, specie di analista internet, recano documentazione sua personale. Si tratta, peraltro, per quanto mi è dato di conoscere, di dati e notizie di fonti giornalistiche, attinti dai giornali, libri e siti internet, aperti e disponibili per chiunque legga o navighi nel web. Mai tali atti e documenti sono stati trasmessi al servizio o sono stati utilizzati in alcun modo dal Sismi.” "Io sono l'unico portavoce di me stesso. Fino ad ora ho sempre ascoltato, e sono un uomo delle istituzioni che rispetta il segreto di Stato. Se il presidente del Consiglio, titolare del Segreto di Stato, ritiene di svincolarmi da qualche segreto, state tranquilli che sarò esaustivo".

Queste parole hanno secondo alcuni assunto la forma di ricatto, secondo altri (come ad esempio Sergio De Gregorio, presidente della Commissione Difesa del Senato) e rappresentano la giusta difesa di un uomo dello Stato che ha visto infangato il suo onore senza giusta causa come è successo anche a Speciale.

Rimane tuttavia da capire se esistano davvero delle grandi rivelazioni di Pollari, specie adesso che il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato con una nota proveniente da Palazzo Chigi che “sulla documentazione acquisita nell'ambito dell'indagine della Procura di Roma sull'attività di Pio Pompa non ha a tutt'oggi apposto il segreto di Stato.” e nella stessa nota si legge che “da parte del Sismi non vengono effettuate attività di dossieraggio nei confronti di politici, magistrati e giornalisti”. Torno a dire che chi ci capisce è bravo!

Altra curiosità: Silvio Berlusconi ha fatto sapere di avere “totale fiducia” nell’operato di Pollari. Pur avendo detto: “Io non ho nulla da temere, anzi...”, l’ex premier si è incontrato a pranzo con Francesco Cossiga e ha poi avuto un faccia a faccio proprio con Scajola. Cossiga, che sembra non aver null’altro da fare che pranzare, si è poi incontrato a pranzo anche con Pollari.
Saranno stati tutti questi pranzetti a far cambiare idea all’ex presidente della Repubblica sulla necessità di istituire una Commissione Parlamentare di Inchiesta? Dopo essersi dichiarato contrario infatti ha presentato un ddl (disegno di legge) per la Commissione: “Comprendo bene come il Sismi e forse anche gli altri servizi d'informazione e sicurezza saranno travolti e travolta la loro credibilità internazionale; ma è meglio che non sia inquinata o peggio travolta la vita politica, sociale e morale del nostro Paese”.

Tra i grandi sostenitori della Commissione il ministro della Giustizia Clemente Mastella che l’ha definita “indispensabilità” (dopo avere sentito questa parola ripetuta nei tg che riportavano l’intervista più di una volta l’ho cercata nel mio dizionario enciclopedico... per inciso, non credo proprio esista!) perché il Copaco, dato il coinvolgimento di Scajola, avrebbe “perso quell’aura di cui, per definizione costituzionale, era garanzia per l’accertamento delle verità”. Da notare che Mastella si era definito amico di Pollari, benchè di recente abbia aggiunto: “Conosco Pollari, ho detto che sono suo amico, ma ho anche detto che non ho questa confidenza e nel rapporto tra amicizia e verità, prevale la verità". Ci crediamo?

L’art. 82 della nostra Costituzione recita: “Ciascuna camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse. A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi. La commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria”. E’ nel potere delle commissioni tuttavia, secondo la giurisprudenza costituzionale, apporre il segreto funzionale come espressione dell’autonomia costituzionale delle Camere. Altri segreti, altri insabbiamenti: è così che finirà anche questo capitolo della triste politica italiana?

Vorrei concludere con una notazione questa avvincente spy story: la Commissione Affari Costituzionali sta esaminando la riforma dei servizi segreti ed ha dato già l’ok per le nuove sigle. Il Sismi diventerà Aise, Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna, mentre il Sisde (Servizio per le informazioni e sicurezza democratica) diventerà Aisi, Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna. Da “Servizi” ad “Agenzie”, come negli Stati Uniti anche in questo, ma basta cambiare le sigle per avere servizi che non operino contro la Costituzione Italiana e la democrazia?



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