Quante volte abbiamo sentito dire, da parte dei sostenitori del nucleare, che oggi non è più il periodo di rischi e che l’energia nucleare è sicura, che la probabilità... sì, ma se si parla di probabilità vuol dire che è solo una questione statistica e il nostro buon Trilussa ha ben spiegato e in modo chiaro a tutti cosa vuol dire la statistica. Va letta da statistici e lo statistico ti dice che un evento anche minimamente probabile resta un evento certamente possibile.
Il terremoto in Giappone è stato forte: 6,8° della scala Richter, ora non è disponibile il dato delle vittime, ma sembra che siano pochissime, sicuramente molto meno delle 67 registrate in un terremoto simile tre anni fa e sicuramente nulla rispetto ai 3.400 morti del terremoto a Kobe nel 1995, ma... è avvenuto l’improbabile!
Un “guasto” alla più grande centrale nucleare del mondo e tra le più sicure, quella di Kashiwazaki-Kariwa.
Il fatto è avvenuto dove la sicurezza è massima , a prova delle strettissime norme che l’Impero del Sol Levante impone, eppure..., forse un errore, ma migliaia di litri di acqua radioattiva si sono dispersi e bidoni contenti prodotti radioattivi si sono rovesciati.
Tutto, come è buona abitudine, è stato inizialmente sminuito.
Poche gocce d’acqua e basta. Così all'inizio sostenevano i portavoce dell'azienda che negavano che vi fosse stata una fuoriuscita di materiale radioattivo.
Solo dopo cinque ore arriva la prima ammissione: era uscita dell'acqua dal reattore numero 6, ma non vi era prova che se fosse radioattiva.
Poi una ennesima bugia; a nome dell'azienda Shougo Fukuda ha ammesso "una piccola quantità di materiale radioattivo", ma secondo loro "la perdita è stimata molto al di sotto dei livelli che possono avere un impatto sull'ambiente", e sostengono che nessun addetto alla centrale è stato contaminato.
Infine si scopre che le cose non sono così! L’acqua non è poca cosa e ci sono i bidoni con il contenuto disperso per terra. Non è solo il reattore 6 ad essere danneggato ma anche il reattore 7 da cui vi sarebbero fuoriuscite di iodio, cobalto e cromo .
Alla fine le autorità giapponesi hanno obbligato a fermare gli impianti e messo sotto verifica l’intero sistema. I giapponesi su questo non transigono, lo sappiamo, ma sono solo bidoni di materiale a basso contenuto radioattivo che si sono rovesciati e acqua dispersa o c’è altro che mette a rischio il funzionamento degli impianti?
Dobbiamo solo prendere atto che così è stato anche a Chernobyl, come in molti incidenti avvenuti, minimizzare o addirittura negare che sia avvenuto qualcosa di pericoloso è la politica necessaria per la sopravvivenza di attività a grande rischio come queste.
Qui il “grande rischio” non è la frequenza di eventi, ma le possibili conseguenze di un solo evento disastroso, un’altra Chernobyl per intenderci.
Allora una piccola centrale ha distrutto una regione e coinvolto il mondo intero, se un avvenimento della stessa portata capitasse in una centrale come quella giapponese sarebbe la distruzione di gran parte del mondo, altro che surriscaldamento di qualche grado dovuto all’anidride carbonica.
Quanto avvenuto oggi in Giappone mostra l’assoluta inaffidabilità del nucleare rispetto alla dimensione dei rischi che, anche se poco probabili, sono sempre possibili, quindi da attendere.
Oggi, nel mondo, i favorevoli al nucleare avevano ripreso vigore. Sono in costruzione 28 nuove centrali nucleari e i progetti di altre 64 sono già approvati e ulteriori 158 centrali sono in corso di progettazione, con buone probabilità di ottenere il via libera.
Il nucleare non è economico, anche se lo fanno sembrare tale; infatti i costi di costruzione delle nuove centrali stanno subendo rialzi anche del 300% a causa della incertezza applicativa nelle tecnologie “sicure” oggi proposte e in più il costo di smaltimento dei rifiuti di produzione dell’energia si verifica in un tempo lunghissimo, ben oltre la vita di una centrale nucleare e quindi è prassi sottostimare i costi futuri, tanto quando arriverà la bolletta da pagare chi ha approvato le centrali sarà già “in pensione”.
Il nucleare è inquinate in quanto non vi è ancora un modo sicuro di smaltimento delle scorie ed è molto, ma molto, pericoloso. Sono certamente molto più utili i “risparmi energetici”, possibili senza fatica, e l’investimento sulle altre fonti rinnovabili.
Voglio porvi in chiusura un quesito che riguarda noi.
Perché l’Enel , contrariamente a quanto ci propina nella sua propaganda “spende più nel nucleare che per le energie rinnovabili.” Lo dice Onufrio di Greenpeace, che aggiunge “a Mochovce, dove verranno completati due reattori sovietici di progettazione degli anni Settanta, senza guscio di protezione da eventi esterni. Greenpeace si sta opponendo anche al progetto nucleare sovietico di Belene in Bulgaria, in zona sismica(n.d.r. realizzati dall’Enel). Queste due operazioni, se andranno in porto, costeranno più di tutti gli investimenti di Enel sulle fonti rinnovabili, un primato imbarazzante”.
Evviva l’Italia!
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