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Anno III n° 8 AGOSTO 2007 TERZA PAGINA |
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Nelle Sale Oggi
Mio fratello è figlio unico
Di Daniela Losini
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Vivo e vegeto buon cinema italiano che fa recuperare la fiducia nelle nostre possibilità e senza bisogno d’insinuare il dubbio della mediocrità che diviene bellezza tra quintali di fuffaggine in celluloide. Due fratelli, Manrico (il nazional-Scamarcio che ben diretto, sa fare l’attore) e Accio (Elio Germano, gamma recitativa eccelsa, una smorfia e comunica) l’uno a servizio del proprio carisma e delle estreme cause di sinistra, l’altro zelante idealista che si prende sul serio in qualunque cosa decida d’imbarcarsi. Si iscriverà al movimento sociale italiano urlicchiando “Che so‘ tesserato io, eh!”, menerà le mani all’occasione, sarà vittima delle proprie smanie di cambiamento e di accumulo d’esperienze. Li unirà e dividerà allo stesso tempo, una ragazza: la vivace e sveglia Francesca (Diane Fleri).
Scorci e panorami di commedia come ben la si faceva una volta, chiari rimandi alla meglio gioventù ma senza la pesantezza obbligata di tributare onori e disonori alla storiografia di quella o quell’altra parte politica. Allo stesso tempo, non v’è traccia del ruffiano qualunquismo tipico dei baciapile. Stona in chiusa, nel finale che sa di attaccaticcio. Angela Finocchiaro è la sublime madre attonita e reattiva, Zingaretti il fascistone che campa alla meglio, Anna Bonaiuto la bella e credibile - e cosiddetta - nave scuola. Benritrovato cinema de’ noantri ché l’arte staccata dal popolo è un pippone gigantesco. GIUDIZIO GENERALE ***** RITMO *** IMPEGNO **** COINVOLGIMENTO **** Legenda : * scadente ** sufficiente *** discreto **** buono ***** ottimo |
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