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Anno III n° 9 SETTEMBRE 2007 - EVENTI La prima mostra del XXIII Congresso Mondiale UIA Torino 2008: AFTERVILLE |
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Progetto ideato per la Fondazione OAT da Undesign, Michele Bortolami e Tommaso Delmastro con Fabrizio Accatino e Massimo Teghille, Afterville diviene un marchio ‘ombrello’ sotto il quale si svolgeranno molti eventi e mostre, con diversi curatori e partecipanti, a partire dall’ottobre 2007 sino a tutto il 2008. Come ‘anteprima’ e vernissage di questo ciclo di eventi, dal 6 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008 il Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino allestirà la mostra Astronave Torino, che descrive secondo un progetto elaborato da Enzo Biffi Gentili un particolare sviluppo del tema della città futura o post-città, attraverso la ricostruzione di momenti inediti o rimossi di ricerche e sperimentazioni ‘spaziali’, nel significato più vasto del termine, nei settori dell’architettura, della pittura, del design e dell’artigianato metropolitano, tutte collegate direttamente o indirettamente a una ‘eccentrica’ storia culturale di Torino. Saranno ricostruite e documentate, per ‘reperti’ e ‘campioni’, quattro tappe del trip di una “Turin City Ship” che si svolge tra gli anni ’60 del XX e gli inizi del XXI secolo.
La prima tappa è rappresentata da disegni e testi di architettura nucleare e di urbanistica spaziale degli anni ’50 del ’900 di Enzo Venturelli (Torino 1910-1996), interessantissimo e non abbastanza ‘riconosciuto’ architetto espressionista e ‘fantascientifico’, autore della casa-studio dello scultore Umberto Mastroianni sulla collina di Torino, recensita da Bruno Zevi, e di un altro capolavoro appunto ‘alieno’ come il Rettilario al Parco Michelotti, che è stato insignito dall’Ordine degli Architetti di Torino del premio Architetture rivelate 2006. Un’opera ‘utopica’ di valore straordinario da rivalutare anche per anticipatorie riflessioni e soluzioni relative ai problemi del traffico e dell’inquinamento, e da inserire in una specifica tradizione progettuale subalpina di visionari e irregolari come Alessandro Antonelli, Carlo Mollino, Toni Cordero.
La seconda tappa è rappresentata da una curiosa iconografia ‘astrale’ originata dalla rivista “Pianeta” (l’edizione italiana della francese “Planète” di Louis Pauwels), fenomeno culturale europeo degli anni ’60 i cui contenuti hanno ispirato altre successive mitiche riviste come “Wired”. Nel 1963 il direttore artistico di “Planète” Pierre Chapelot inseriva tra i primi pittori di un nuovo “realismo fantastico” il belga Jean Triffez, le cui opere a suo dire “reinventano il cosmo”. Di Triffez, poi attivo per molti anni in Italia e da noi scomparso, saranno mostrate diverse ‘esoteriche’ opere, alcune in collezione MIAAO, di straordinaria inquietudine espressiva (ma saranno mostrate anche prove di ‘realismo fantascientifico’ dei francesi Pierre Clayette, André Béguin, Philippe Druillet, sino ai bordi dell’illustrazione e delle bandes dessinées; e successivi approfondimenti indipendenti, più ‘astratti’, del tema ‘spaziale’ negli anni ’70 come quelli del parigino Groupe Space, nomen omen, che ebbe tra i suoi patrons Michel Foucault, composto da Jean Allemand, Maxime Defert, Michel Guéranger, con quadri già ispirati a immagini CAD e 3D).
Poi troviamo ‘macchine del tempo’ della Mutoid Waste Company come il Tempio metalmeccanico da loro eretto alla Cavallerizza Reale nel 2002 in una perturbante performance ‘metalmeccanica’ in occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. Alcuni di quei ‘mutanti’ ritorneranno a Torino, al MIAAO, con inediti e impressionanti, ferrigni veicoli spaziali ‘di recupero’, alcuni dei quali, giustamente, ‘auto-mobili’.
Infine abbiamo disegni e modelli, tra science fiction e grotesque, prodotti da un attivissimo milieu torinese-internazionale di architetti-artisti come Marco Patrito autore della famosa multimedia graphic novel Sinkha e Tullio Rolandi, mago di rendering futuribili; di artieri come Michele Guaschino con i suoi ‘mostri’ e German Impache con le sue ‘astronavi’; di eclettici come l’editore e autore Vittorio Pavesio e l’artigiano metropolitano Bruno Petronzi ecc. Tutti ‘artigiani curiosi’, secondo una felice definizione di Osvaldo Perera, riconosciuti come ‘eccellenti’ dalla Regione Piemonte.
L’esposizione sarà integrata da una sezione di opere in vendita intitolata Ship e Shop e sarà così possibile comprare artefatti ‘alieni’. Astronave Torino avrà anche una soundtrack ovvero ‘colonna sonora’ particolarmente curata. Dal pulpito dee-jay della Galleria Sottana del MIAAO, nell’Oratorio e sul Sagrato di San Filippo Neri, in varie forme e modalità verranno diffuse musiche ‘astrali’ (dalle francesi anni ’70 come Magic Fly del Groupe Space di Didier Marouani e Space Art. Onyx alle italiane, comprese tra quelle ‘baraccone’ yé-yé a quelle ‘marziali’ dei Dadadang), organizzate esecuzioni ossessive ed ‘extraterrestri’ dal vivo, il cui climax verrà raggiunto il 10 novembre 2007 durante la Saturday Night Art Fever di Artissima.
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